Il 26 marzo 2015 la commissione italiana per l’Unesco ha candidato la pizza e l’arte dei pizzaioli all’iscrizione nelle liste del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Da quel momento oltre 300mila tra cittadini e personalità pubbliche hanno aderito alla petizione promossa dalla Coldiretti su tutto il territorio nazionale.

Domani mattina, sabato 27 febbraio, la federazione provinciale della Coldiretti Sassari darà il suo contributo offrendo a tutti i clienti del mercato Campagna Amica dell’Emiciclo Garibaldi un trancio di pizza. La degustazione sarà resa possibile grazie alla collaborazione dell’agriturismo di Enrico Boi e al presidente dell’Agrimercato di Sassari Monica Todde.

«Iscrivere la pizza nella lista dell’Unesco significa riconoscere una tradizione culinaria del nostro paese e al tempo stesso garantire la provenienza delle materie prime che la compongono» afferma Ermanno Mazzetti, direttore della Coldiretti Sassari.

«Da un recente studio della Coldiretti – dichiara il presidente della Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu - è emerso che sul territorio nostrano quasi due pizze su tre sono ottenute da un mix di ingredienti d’importazione extranazionale ed extraeuropea. Da sempre la nostra organizzazione si batte affinché i prodotti che arrivano sulle nostre tavole siano di produzione locale. Ed è questo il motivo principale che ci spinge a sostenere questa iniziativa con così tanta passione».

La candidatura risponde pienamente alle sollecitazioni dell'Unesco che, soprattutto negli ultimi anni, ha richiesto agli Stati membri di candidare pratiche ed elementi, esempi di sviluppo sostenibile, di integrazione e di dialogo sociale. La Coldiretti ha subito accettato la sfida è dallo scorso anno si batte per l’iscrizione della pizza nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità. Iscrizione che sancirebbe definitivamente i valori di questa eccellenza culinaria tutta italiana.