Se non è un miracolo quello che ha fatto la presidente della Camera Laura Boldrini per Cabras e per i Giganti di Mont'e Prama poco ci manca. L'annuncio della sua visita, appena un paio di mesi fa, ha dato infatti un impulso decisivo, come ha riconosciuto lo stesso sindaco del paese Cristiano Carrus, all'esposizione in tempi brevissimi, prima ancora del restauro dei due giganti di pietra e degli altri reperti portati alla luce la scorsa estate nel sito che 40 anni fa aveva restituito i primi esemplari di guerrieri, arcieri e pugilatori scolpiti dal popolo dei nuraghi 3 mila anni fa. 

Più che comprensibile, quindi, la soddisfazione della presidente della Camera dopo il taglio del nastro della nuova ala del museo comunale allestita a tempo di record per ospitare ed esporre gli ultimi reperti rinvenuti in un sito archeologico, quello appunto di Mont'e Prama, che ha già cambiato le carte in tavola per quanto riguarda la grande statuaria del mondo occidentale e del Mediterraneo e che secondo gli studiosi potrà riservare con le prossime campagne di scavi nuove grandi sorprese.

Al fianco di Laura Boldrini, assieme al sindaco Carrus, anche il soprintendente ai Beni archeologici Marco Minoia. Prima del taglio del nastro, la presidente della Camera ha scambiato qualche parola con due dei quattro detenuti che la scorsa estate avevano lavorato nel cantiere di Mont'e Prama vicino agli archeologi della Soprintendenza e delle Università di Cagliari e di Sassari.