La protesta del latte dei pastori sardi, che va avanti da ormai cinque giorni, non sembra fermarsi. Oggi 11 Febbraio è stato il turno di Ballao. Decine di allevatori del posto si sono dati appuntamento di fronte al comune del paese e stamattina alle ore 10 hanno preso posizione in semicerchio chiudendo l'incrocio tra la SS 387 e la SP 13, bloccando il traffico. 

Sul posto oltre gli allevatori ballaesi sono accorsi anche alcuni loro colleghi dei paesi limitrofi: Escalaplano, Armungia.
A dare il via alla manifestazione è stato il sindaco di Ballao, Severino Cubeddu, che con il suo discorso dichiara piena solidarietà e sostegno ai protestanti. 

A seguire, un lungo applauso dei presenti ha fatto da sottofondo al rovesciamento del primo bidone di latte ad opera del primo cittadino insieme ai bambini, figli dei pastori.
Subito dopo altri 44 bidoni vengono versati sull'asfalto: una enorme macchia bianca si espande dipingendo la strada, il latte scorre veloce accompagnato da tutta la rabbia, la disperazione, i sacrifici, la stanchezza e la speranza di un futuro migliore per i pastori sardi e per le loro famiglie strette lì intorno a loro, tra la commozione generale. 

La protesta mira ad ottenere un aumento del prezzo del latte, ma non può e non deve fermarsi solo a questo: deve coinvolgere anche altri settori. La Sardegna è una regione ricca di prodotti agroalimentari di qualità che vengono penalizzati dall'immissione nel mercato di merci di dubbia provenienza e qualità, a basso costo. Ma la decisione finale sta a chi compra: sono i sardi stessi a scegliere cosa mettere nelle loro tavole. Hanno il potere di cambiare le cose, solo che non ne sono ancora consapevoli. 

Ora bisogna essere uniti e preferire acquistare prodotti locali per il proprio benessere fisico e per la nostra economia.