Nella giornata della festa della donna si scende in piazza per dire no alla violenza, ai femminicidi ma anche per fare sentire la propria voce di fronte a una classe politica inetta.

A La Maddalena le future mamme, dalle ore 10 alle 15, hanno organizzato una raccolta firme per tentare di riaprire il punto nascita dell’ospedale Paolo Merlo, chiuso per il basso numero di nati  e per la carenza di personale specializzato.

«Quanto vale una vita umana? Lo chiediamo a lei signor ministro perché la politica ragiona solo con i numeri e le statistiche”. Inizia così la lettera delle future mamma al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.

“Il nostro ospedale  è stato una conquista di civiltà dei nostri padri che hanno voluto garantire il diritto alla salute a tutti gli abitanti dell’isola. Abitanti che per raggiungere la terraferma hanno a disposizione dei traghetti che partono ogni mezzora di giorno e ogni ora di notte, condizioni meteo permettendo. Le chiediamo aiuto perché oggi la politica vuole decidere sulla vita. Ha deciso che non dobbiamo più partorire nel nostro paese, nel nostro ospedale. Ha deciso che il nostro punto nascita deve essere chiuso e che solo in casi di emergenza i nostri figli potranno nascere alla Maddalena. Ma dopo due o tre ore dovremo essere trasferite a Olbia, affrontando un viaggio che comprende 20-25 minuti di traghetto e 45 minuti di strada. Viaggeremo su due ambulanze separate, una per la mamma e una per il bambino, mettendo in pericolo le vite di entrambi».  

Future mamme che, dunque, non vogliono rinunciare a far nascere il proprio figlio nella struttura ospedaliera di La Maddalena nella più totale serenità, senza dover pensare e vivere quei mesi con l’ansia di dover affrontare un viaggio e ai rischi correlati.

A fine febbraio l’assessore della Sanità Luigi Arru ha garantito che "c’è tutta la volontà e l’impegno per affrontare la questione del punto nascita e dell'organizzazione del servizio sanitario di La Maddalena”.

“In seguito al recente incontro al quale ho partecipato a Olbia con il direttore generale dell'Ats, Fulvio Moirano, il direttore sanitario Francesco Enrichens, il direttore Assl Pierpaolo Pani, e i consiglieri regionali Antonio Satta, Pier Franco Zanchetta e Giuseppe Meloni, si sta dando massima priorità, nell'organizzazione dell'Azienda Tutela della Salute, alla sanità delle isole minori", ha detto Arru spiegando che "dovrà essere garantita al massimo la sicurezza di tutte le partorienti de La Maddalena, con una presa in carico della donna durante tutti i nove mesi".