PHOTO
Chiede di poter lavorare, soprattutto per fare fronte a spese diventate ormai insostenibili. Stefano Arzu, allevatore di Talana, è pronto ad azioni eclatanti se la situazione sul fronte della movimentazione dei suini non si sbloccherà o se, quantomeno, non verrà fatta chiarezza.
Attualmente la sua azienda, in località Arbuleu, è nella cosiddetta Zona di restrizione 3 e risulta impossibile movimentare capi suini verso la Zona 1. Eppure l’azienda, come tiene a precisare lo stesso allevatore, è da sempre in regola e da anni il lavoro è certificato in ogni aspetto nel campo della biosicurezza contro la peste suina africana e nel benessere animale. “La nostra famiglia ha investito tanti soldi per mantenere in regola l’azienda – dice Stefano Arzu – ma ora la situazione è diventata insostenibile. Nel frattempo arrivano bollette da oltre 1000 euro. Come possiamo pagarle se non ci permettono di lavorare?”.
“Chiedo solo di poter vendere i nostri capi suini, sono stufo” aggiunge l’imprenditore ogliastrino, che lamenta mancanza di chiarezza. “Dall’Unità di progetto inizialmente mi è stato detto che avrei potuto vendere i capi suini in Zona 1 ma dal servizio veterinario dell’Asl hanno negato questa possibilità”. La situazione si sta facendo sempre più difficile e Stefano Arzu è pronto ad azioni eclatanti, come avvenuto un anno fa, quando aveva consegnato i registri e le chiavi del suo allevamento di maiali al sindaco di Talana per protestare contro la mancata erogazione dei premi comunitari da parte di Argea. “Ora sono pronto ad aprire i cancelli del mio allevamento, non ho paura delle conseguenze”.