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La Regione, attraverso il Servizio Demanio e patrimonio dell’Assessorato degli Enti locali e Finanze, si appresta a pubblicare il bando di gara pubblica a offerte segrete per la vendita di una serie di immobili nei Comuni di Cagliari e Sant’Antioco.
Il valore complessivo a base d’asta è superiore ai 20 milioni di euro.
Si tratta di aree edificabili, appartamenti, negozi ed edifici adibiti a diversi usi, alcuni dei quali di grande pregio.
Tra i più noti citiamo l’ex autoparco Ersat nel quartiere cagliaritano di San Bartolomeo (uffici, magazzini, capannoni e officine, edifici con caratteristiche architettoniche tipiche degli anni Sessanta, per un valore di 6,5 milioni), il complesso dell’ex carcere minorile che si affaccia nella spiaggia di Giorgino (poco più di 2 milioni di euro), l’alloggio del comandante dell’ex deposito carburante dell’Aeronautica militare di Monte Urpinu (3.350 metri quadrati edificabili, in una delle zone più belle del capoluogo: il valore dell’unità immobiliare sfiora i 6 milioni di euro), 14 appartamenti delle due palazzine di via Bainsizza nella quale per anni sono stati ospitati uffici della Telecom, l’ex complesso militare in località Fangario, una porzione di terreno dell’ex Demanio marittimo in via Colombo a Sant’Antioco (uno dei numerosi beni dismessi dallo Stato a favore dell’Amministrazione regionale). Le offerte dovranno essere presentate entro il 2 ottobre 2015, previo versamento di una cauzione provvisoria (a seconda dei casi, la percentuale del prezzo a base d’asta oscilla tra il 2% e il 5%). Per le palazzine delle vie Vittorio Veneto, Dante, Satta e Portoscalas gli attuali locatari potranno esercitare il diritto di prelazione.
“Prosegue l’attività di gestione, valorizzazione e vendita dei beni del patrimonio regionale, nell’ottica di una amministrazione più razionale ed efficace del patrimonio stesso, – spiega l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu – I nostri uffici sono impegnati nel lavoro di ricognizione per predisporre i nuovi elenchi di immobili da vendere: stiamo individuando i beni non più utilizzabili dalla Regione, che possono essere ceduti ai privati. Edifici che spesso sono abbandonati a se stessi, e che l’Amministrazione regionale vuole far tornare all’antico splendore. In alcuni casi, invece, si tratta di locali ad uso residenziale nei quali abitano da tanto tempo nuclei familiari”.