PHOTO
“La nostra Isola è allo sfascio e noi vogliamo che la Sardegna e i Sardi tornino a vivere dignitosamente” È l’urlo di protesta del Coordinamento 9 aprile che chiede a gran voce il 2 luglio a Tramatza, presso l’hotel Anfora, un’assemblea regionale straordinaria, per discutere vari punti che presentano criticità nell’Isola.
Per quanto riguarda la sanità, si chiede che “vengano ripristinati i servizi per l’eliminazione del disagio socio-sanitario che quotidianamente affligge le popolazioni del territorio sardo, assicurando il pieno rispetto dei principi costituzionali e dei diritti inviolabili dei cittadini, tra cui il ripristino dei servizi e dei reparti che ad oggi risultano essere stati chiusi o ridotti, il reintegro di medici specialisti, medici di medicina generale, guardie mediche e pediatri, che negli ultimi 5 anni sono stati ridotti drasticamente”.
“Ad oggi, su tutto il territorio Sardo, non possono essere garantite neanche le cure mediche di base. Il diritto alla salute, il diritto alla vita e alla pari dignità sociale sono diritti costituzionalmente garantiti, che vengono quotidianamente calpestati, favorendo la sanità privata a detrimento di quella pubblica e lasciando di fatto senza cure coloro che non hanno reddito”.
Si parlerà anche di sanità animale: “Gli allevatori si trovano in grave difficoltà per curare il proprio bestiame, sia per la mancata reperibilità dei veterinari liberi professionisti, sia per l’onorario degli stessi oltre il costo di medicinali e vaccini”.
Non mancherà la questione trasporti: “Per gli autotrasportatori Sardi, la situazione è diventata insopportabile a causa del caro carburanti, aumento dei biglietti delle navi e i prezzi dei mezzi che sono completamente a loro carico. La recente diminuzione di 4 centesimi ( in seguito allo sciopero) è una cifra irrisoria, per molti è stata addirittura una beffa , basti pensare che chi ha un camion euro 5 o euro 6 aveva uno sgravo sulle accise di 21 centesimi che adesso non ha più, inoltre di tutti gli aumenti, la grande committenza non paga niente, è a carico degli autotrasportatori che non riescono più ad andare avanti".
Pertanto si chiede: "che vengano abbassati i prezzi dei carburanti e, che vi sia un controllo che faccia si che gli stessi vengano rispettati, una riduzione dei prezzi dei biglietti navi, che venga introdotta per la categoria una sorta di ammortizzatore così come per il gasolio agricolo, che ci sia uno sgravio sulle accise o in alternativa uno sgravio delle tasse, la reintroduzione dei contributi a fondo perduto per acquisto di mezzi (che per usura vanno cambiati) e che i rincari non gravino solo sulle spalle degli autotrasportatori ma, anche dei grandi Commitenti”.
Si parlerà anche di turismo e viabilità: “Una delle fonti di reddito dell’economia Sarda è il turismo, ci chiediamo chi verrà in Sardegna considerando i costi per raggiungerla? I Sardi che devono viaggiare per lavoro e/o per salute, o chi più semplicemente deve rientrare per vedere un familiare , cosa deve fare? Chiedere un prestito se ha la possibilità di farlo? Riguardo le strade, non è possibile che, quelle che abbiamo oltre che essere poco scorrevoli, perché prevalentemente a 2 corsie, siano completamente dissestate, o franate”.
Altri punti di discussione saranno il settore primario e quello equestre.
Non mancherà di certo l’energia: “Il costo dell’energia, come per i trasporti, incide in maniera cospicua nel bilancio di una qualsiasi azienda, settore, e nella vita quotidiana di ogni famiglia. E’ paradossale che la Sardegna da importante produttore, sia proprio la principale vittima di questa speculazione.”