La Sardegna e il suo immenso e straordinario patrimonio naturale viene devastata ogni anno da centinaia di incendi dolosi. Le fiamme distruggono tutto ciò che incontrano sul loro cammino. La desertificazione rischia di diventare un danno incalcolabile e irreversibile, non si può più aspettare, è tempo di agire prima che sia troppo tardi. Cambiamo rotta. Salviamo la Sardegna. Per contrastare questa piaga chiediamo che vengano messi a dimora 100 milioni di alberi in 5 anni. La bellissima iniziativa, promossa da Bianca Maria Locci.

Con l'incendio scoppiato qualche giorno fa a Nuoro, l'ennesimo colpo mortale è stato inferto alla nostra isola da menti criminali indegne di vivere in questo mondo, quello che è accaduto e che sta accadendo ormai dall'inizio dell'estate, non deve più succedere, noi sardi dobbiamo chiedere che il nostro territorio venga protetto e preservato, neppure un albero deve più andare a fuoco, neppure un animale deve essere sacrificato, più nessuno può devastare ciò che appartiene a tutti, la natura ha regalato alla Sardegna spiagge incantate e boschi straordinari, noi sardi abbiamo avuto in dono un paradiso terrestre e ora, dobbiamo chiedere a chi può e a chi deve di prendersene cura. La Regione, l'assessore all'Ambiente, chi ci governa, deve dare la priorità e fermare questa piaga, deve iniziare a pensare a cosa fare il prossimo anno, non si può più arrivare all'estate impreparati, questa è una guerra, i mezzi anti incendio purtroppo da soli non sono sufficienti, contrastano il problema ma non lo risolvono, perché una volta che il fuoco è stato domato, restano le ceneri e la terra ha bisogno d'altro; tutto ciò che è stato bruciato, è vita perduta per sempre. E' urgente che si mettano a dimora gli alberi che in tutti questi anni la nostra isola ha perso, altrimenti la desertificazione sarà la logica conseguenza e a pagarne le conseguenze saremo noi tutti, le generazioni future l'economia della nostra terra. Serve che si agisca presto, che si utilizzi anche la tecnologia per controllare il territorio, i droni per esempio. Tempo fa in Sardegna avevano sperimentato un sistema di telerilevamento ambientale che a quanto pare aveva funzionato benissimo, costituendo anche un deterrente per gli incendiari, infatti ben l 85% degli incendi si erano verificati al di fuori della portata dei sensori di rilevamento, i sistemi di monitoraggio ambientale, con le loro telecamere all'infrarosso sono in grado di rilevare un principio di incendio a distanza sino a 20 km e con tecnologia mista, possono identificare il fumo di giorno entro tre minuti e stabilire il luogo nel quale si sviluppa il focolaio.

Allora, se questi sistemi funzionano e hanno funzionato in passato dando esiti positivi, per quale motivo la Regione Sardegna li ha dismessi? E' arrivato il momento di chiedere a gran voce il cambiamento, dobbiamo darci una possibilità ora o non ci resterà che il rimpianto di non averlo fatto quando sarà ormai troppo tardi. Qualche giorno fa, stanca di assistere impotente, estate dopo estate, alla devastazione del nostro patrimonio naturale, ho lanciato una petizione su Change.org nel disperato tentativo di poter fare concretamente qualcosa per la mia amata Sardegna, molto semplicemente chiedo che vengano piantati gli alberi che in tutti questi anni, le sono stati strappati.

Ecco dove poter firmare on line: https://www.change.org/p/al-presidente-della-regione-autonoma-della-sardegna-la-sardegna-brucia-restituiamole-i-suoi-alberi/u/27584026