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Mancano ormai pochi giorni alla Settimana Santa, quella che comincia il lunedì dopo la Domenica delle Palme e precede la Santa Pasqua.
In tutta Italia i riti religiosi che ricordano la Passione, la Morte e la Resurrezione di Gesù Cristo sono molto sentiti dalla comunità cattolica, ma sono conosciuti e apprezzati anche dai non credenti, per il loro fascino e la curiosità che suscitano.
A Iglesias, le processioni della Settimana Santa sono tra le più note, affascinanti e ricche di mistero in tutta la Sardegna e per questo sono attese dai cittadini e dai tanti visitatori che in questo periodo riempiono le vie del pittoresco centro storico.
I riti iglesienti sono organizzati, come ogni anno, dall'Arciconfraternita del Santo Monte. Tradizioni sarde e spagnole si uniscono in atmosfere suggestive e rappresentazioni profonde ed emozionanti.
Martedì Santo. Il 4 aprile la Processione dei Misteri descrive la Passione di Cristo attraverso sette simulacri.
Il primo rappresenta Gesù nell’orto degli ulivi, seguito dalla cattura, dalla flagellazione alla colonna, dall’Ecce Homo, dalla salita al calvario, per poi arrivare alla Crocifissione e concludere con la Madonna Addolorata, scortata e preceduta dai Confratelli.
La processione partirà alle ore 20 dalla Chiesa di San Michele dove tornerà dopo aver percorso le vie del centro storico.
Mercoledì Santo. Il 5 aprile si svolgerà la Santa Messa nella Chiesa di San Michele e verranno distribuiti ai fedeli i rametti di ulivo che adornavano uno dei simulacri del Martedì Santo.
Giovedì Santo. Il 6 aprile, dalla Chiesa di San Michele, dove l’Arciconfraternita del Sacro Monte custodisce stendardi, statue e l’antichissima e pesante croce storica, viene scortato dagli Hermanos il Simulacro della Madonna Addolorata, da cui la processione odierna prende il nome, con il cuore trafitto dalle spalle e il volto segnato dalla disperazione, alla ricerca del suo unico figlio, Gesù, per tutte le chiese del centro storico.
Le doppie file di Baballottis adulti con in mano le Veritas precedono gli Hermanos, che reggono invece un grosso cero acceso a testa: tutti hanno i cappucci indossati e i volti coperti.
La processione partirà alle ore 20 dalla Chiesa di San Michele
Venerdì Santo. Il 7 aprile, alle 9,30 si svolgerà la Processione del Monte, che partirà dalla chiesa di san Michele e rappresenta la scalata di Gesù verso il calvario, mentre la sera avrà luogo la Processione del Descenso, che inscena il seppellimento di Cristo, in chiave pienamente settecentesca, quindi in contrasto con l’atmosfera semplice, povera e popolare delle altre.
I due grandi stendardi realizzati dall’iglesiente Enea Mazzola negli anni 30 del secolo scorso e custoditi dall’Arciconfraternita del Santo Monte, chiamati is Vexillas, aprono questa rappresentazione con i loro simboli della Passione tra oggetti e personaggi.
Seguono due bambini, rigorosamente di sesso maschile, nelle vesti della Maddalena e di San Giovanni ricoperti interamente d'oro, come vuole la tradizione spagnola.
I bimbi camminano con un ritmo lento e in modo serioso, tra gli Orbieri del Descenso, seguiti da Giuseppe D’Arimatea e Nicodemo, che stringono tra le dite delle mani tenaglie e martello, e sono chiamati is Varonis, ossia i nobili.
Segue il letto, chiamato sa Lettèra, lettiga o portantina-letto, sfarzoso e ricco di pizzi e tulle che porta Gesù morto, il cui simulacro è stato adagiato alle 15 presso l’Oratorio di San Michele, dopo essere stato deposto dalla Croce.
Segue alla fine il simulacro della Madonna Addolorata con nelle mani la corona di spine di suo figlio portata al petto, e il popolo che sorregge la grande e pesante croce custodita dall’Arciconfraternita.
La processione partirà alle ore 20 dalla Chiesa di San Michele.
La partecipazione a quest’ultima processione è tutt’oggi immensa: sicuramente si tratta di quella più attesa a cui tutto il popolo cerca di collaborare, anche i bimbi più piccoli con i loro costumi da angioletti.
Sabato Santo. L’8 aprile, il giorno prima di Pasqua, la chiesa di San Michele rimarrà aperta per tutta la giornata in modo da permettere ai fedeli di adorare Gesù defunto e la sua croce.