Il sorriso di Alice è una fiammata di energia, una luce che illumina le ombre del cuore per  spazzarle via. I suoi occhi sono pieni di curiosità, hanno fame di vedere, di catturare tutto ciò che accende quel sorriso che regala armonie.

Alice ha compiuto 22 mesi e abita a Cuglieri, in provincia di Oristano: gioca, canta e incanta, come tutti i bambini che nascono per cambiare il mondo di chi li ama, come tutti i bambini che attraversano di stupore ogni giorno che cammina, svuotando il mare con un secchiello colorato, sporchi di sabbia e d’estate.

Il male che ha colpito Alice non si emoziona davanti al sorriso che si apre generoso e non si lascia intenerire dalla bellezza dei suoi occhi gentili. Il suo è un male che non perdona.

Vicino al cuoricino è posizionato un catetere che alimenta il battito delle sue giornate, l’amore che la circonda è un manto di velluto che protegge il suo respiro.

Alice è affetta da leucemia mieloide M7, con le sue piccole forze combatte da un anno contro cicli di estenuanti terapie che si sono rivelate inefficaci e, purtroppo, nel reparto che nell’ultimo periodo ha seguito il suo calvario, non sono state proposte alternative di cura.

I suoi giovani genitori hanno contattato decine di ospedali, strutture specializzate e cliniche di alto profilo, ma la concretezza di una possibile via di guarigione, al momento, appare remota.

La speranza, invece, rinvigorisce col passare delle ore e assume varie forme di volontà: non c’è ostacolo che può fermare la corsa verso l’obiettivo, cioè “farcela”, trovare qualcuno che renda reale ciò che al momento appare illusorio, che vanifichi diagnosi che contemplano sentenze, che restituisca ad una bimba il suo futuro.

L’appello è accorato: costruire un “ponte” di solidarietà che travalichi le frontiere, che abbatta le distanze, che faccia conoscere Alice e la sua storia in ogni angolo di questo pianeta, affinché quella speranza possa bussare alle porte di chi ha il potere di trasformare una “fiaba” triste in un “sogno” fantastico, affinché nulla possa restare intentato.

La famiglia di Alice chiede ad ognuno di noi di farsi portatore di un messaggio che deve correre in fretta, ci chiede di amare talmente tanto l’idea che questa bambina possa vivere ancora, da far diventare universale il loro “crederci davvero”.

I genitori di Alice ci chiedono di non lasciarli soli, di CONDIVIDERE E DIVULGARE il loro appello, di far conoscere la storia che li affligge.

Se uniamo le voci e le forze per far “viaggiare” il sorriso di Alice, potremmo essere noi il suo “paese delle meraviglie”.