Cara zia, piano piano e con una lucidità che spolvera ricordi e preghiere, sei arrivata al traguardo del secolo, con il sorriso che da sempre ti risplendeva dentro gli occhi.

Nella casa delle suore in cui vivevi, il silenzio che di solito regna oggi sarà ancora più forte: te ne sei andata con fare distratto, per non disturbare.

Soltanto un anno fa, in occasione del tuo “storico” compleanno, auguri e testimonianze d’affetto avevano inondato ogni latitudine del tuo cuore, raccogliendo l’amore che avevi seminato, con altruismo e generosità, nel corso della tua lunga vita.

Discreta e leggera hai bussato tra i sentimenti di chi ti ha voluto bene e oggi, tra le braccia di Dio, sei entrata nella durevole carezza di un istante che in realtà non muore, nello spazio del sempre, nella certezza che rimane quando il ricordo trova nel cuore il suo riparo.

Una calda fede ha nutrito la tua esistenza ed è bello pensarti, questa sera, vestita d’azzurro, di forze e di un nuovo vigore tra i campi infiniti del Paradiso, libera dai mali del mondo che hai contribuito ad arginare col tuo esempio di bontà e di tenerezza.

"Ho vissuto tanto perché il disegno del Signore ha voluto così. – mi dicevi - Se penso a quanto sono stati terribili gli anni in cui ero bambina, mi vengono i brividi. Ne abbiamo superate tante e tutto sommato in buona salute, ma può bastare così”.

Il nostro è sempre stato un rapporto privilegiato e complice e adesso più che un grande dolore provo, per la tua assenza, un profondo dispiacere.

Mi hai sempre protetto con parole di premura e tenerezza e di questo ti ringrazio.

Per te ogni giorno trascorso è stato un dono di Dio, per noi un dono di Dio sei stata tu.

Vola tra gli angeli, dove meriti di stare.

 

Ti voglio bene.

Giuliano