PHOTO
Storia a lieto fine per un esemplare di tartaruga Caretta Caretta ad Alghero. Ieri, di fronte alla costa di Poglina, un pescatore ha notato l’esemplare nuotare con grande difficoltà e sembrava non riuscisse più a immergersi. Così ha chiesto l’intervento del Corpo Forestale, che a sua volta ha allertato la propria Base navale che ha mandato sul posto la motovedetta Barracuda.
Nel giro di poco tempo, gli agenti del Corpo forestale hanno raggiunto la zona e preso in consegna l’animale in chiara difficoltà, per trasportato a Cala del Tramariglio, presso la sede dell’Area marina protetta di Capo Caccia – Isola Piana, che fa parte della rete regionale, con competenza territoriale, per la salvaguardia della risorsa marina e degli habitat di particolare pregio naturalistico.
Successivamente la tartaruga è stata affidata alle cure dello staff del Centro Recupero Animali Marini (CRAMA) che opera da anni nel Parco Nazionale dell’Asinara, per il ricovero presso il centro di Cala Reale. Il giovane esemplare di Caretta caretta, benché sia ancora impossibile conoscerne il sesso, è già stata battezzata con il nome di Francesca. Si salverà, nonostante la criticità dello stato in quanto sul carapace presentava una fitta attività vegetativa, segno inequivocabile che l’animale si trovava da tanto tempo a galla impossibilitato ad immergersi per potersi cibare.
Dalla prima visita gli esperti ipotizzano che l’animale possa aver ingerito del materiale plastico che gli ha creato costipazione e presenza di gas, tanto da impedirgli di immergersi e cibarsi. La tartaruga si trova ricoverata in una delle vasche di degenza dell’ospedale dell’Asinara, sotto controllo sanitario, pesa 4 chili e presenta una lunghezza di 40 centimetri.
“Una favola a lieto fine, grazie alla sensibilità del pescatore, il signor Giorgio, al pronto intervento del Corpo Forestale marittimo, e alla collaborazione tra i due Parchi di Porto Conte e dell’Asinara e allo staff del personale del CRAMA – si legge in una nota del Corpo Forestale – Una sinergia fatta di impegno e alta professionalità, ma che fa riflettere quanto sia sempre più devastante per la fauna marina la presenza della plastica sui mari che si confonde con il cibo e che porta a morte certa sempre più animali in modo diretto e indiretto”.