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E’ stata la testimonianza di uno dei migranti che aveva pagato mille euro per il viaggio della speranza dall'Algeria all'Italia, a consentire agli agenti della squadra mobile di Cagliari di individuare i due scafisti algerini arrestati oggi dopo gli sbarchi di domenica scorsa sulla costa di Capo Teulada.
In manette sono finiti Issana Gitara e Faycel Zaghdod. Un terzo algerino, Bouterea Hocine, di 44 anni, è stata arrestato perché sulla sua testa pendeva una condanna a 14 mesi di reclusione: nel settembre del 2007 era stato identificato come uno scafista che aveva traghettato in Sardegna alcuni connazionali.
Le indagini della polizia sono scattate domenica appena la motovedetta della Guardia costiera è arrivata al porto di Cagliari con a bordo i venti migranti - tutti algerini - soccorsi a circa 20 miglia da Capo Teulada dopo una segnalazione ricevuta da un mercantile che aveva intercettato la barca ormai in balia delle onde.
La squadra mobile ha cercato di ricostruire il viaggio della speranza e, grazie alla testimonianza di uno dei migranti, ha scoperto che l'imbarcazione aveva lasciato l'Algeria giovedì. I due fermati avevano sempre tenuto il timone, prima che lo scafo andasse alla deriva.
Entrambi hanno dichiarato alla polizia di essere minorenni, ma dai successivi accertamenti è emersa la loro maggiore età. Inoltre Issama Gitara nel 2010 era stato già identificato sulle coste sarde - in quel caso aveva dichiarato di avere 19 anni - ed era stato espulso.
L'età dell'altro algerino è stata accertata grazie agli accertamenti medici. Secondo gli investigatori tutti i migranti avevano pagato mille euro per il viaggio.