La Sardegna si conferma al quindicesimo posto nella classifica  della produzione di vino in Italia con una superficie vitata che raggiunge i 18.866 ettari. Cagliari detiene la più grande area coltivata con 8.078 ettari e la maggior produzione di vino con 107.584 ettolitri mentre la produzione con la maggiore coltivazione di vino di qualità è Carbonia Iglesias con 4800 ettari.

Queste sono le risultanze dell’analisi della viticoltura sarda realizzata in occasione del Convegno espositivo Viticoltura Enologia in programma a Padova il prossimo 12 dicembre.

“Il settore vitivinicolo sardo vive una fase di forte dinamismo con una filiera che sta cambiando, sia in risposta a un contesto normativo sempre più complesso e a un mercato sempre più competitivo, sia in virtù della rapida e continua evoluzione di tecniche e tecnologie applicabili in vigneto e in cantina.

Il prossimo Convegno Espositivo Viticoltura Enologia di Padova in programma il 12 dicembre mette a disposizione a tutti gli operatori del settore una giornata di relazioni tenute da docenti universitari, ricercatori ed esperti del settore per ricevere l’adeguato aggiornamento tecnico sulle sfide che oggi pone il mercato come sostenibilità, l’internazionalizzazione e la protezione della territorialità del prodotto.

Un appuntamento di particolare importanza ed interesse per il mondo vitivinicolo italiano come è attestato dalla presenza ufficiale dell’OIV, (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino) e dal patrocinio di numerosi consorzi di tutela” ha commentato Costanza Fregoni, coordinatore tecnico dell’evento.

La Sardegna si conferma la quindicesima regione per la produzione di vino in Italia dall’analisi delle vendemmie degli ultimi 5 anni con un valore medio produttivo di 519.000 ettolitri staccando nettamente la Calabria  che la segue con 372.400 ettolitri. Nell’ultimo anno l’isola ha votato la propria offerta verso la qualità, con la produzione di vini DOC/ DOCG che è quasi raddoppiata passando da 135.000 a 268.000 ettolitri,  che in termine di percentuale significa un salto dal 27,7% al 39,9%.

I vini IGT aumentano anch’essi di cinque punti percentuali e salgono al 27,8% mentre i vini da tavola passano da metà della produzione dell’anno scorso a circa un terzo di quella attuale, il 32,3%. Dal punto di vista della colorazione, prevalgono i vini rossi, che crescono maggiormente dei bianchi: 57,6% contro il 42,4%. Stabile è stata la produzione delle prime due DOC della regione, Il Vermentino di Sardegna che rappresenta il 31% dei vini di qualità e il Cannonau di Sardegna il 29%.

Ha perso invece 8 punti percentuali la terza DOC, il Vermentino di Gallura, che scende ora al 13%. Stabile l’Alghero al 9% mentre in crescita è il Carignano del Sulcis che aumenta la propria produzione fino ad arrivare al 7%. Con preghiera di citazione della fonte Convegno espositivo Viticoltura Enologia.