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Si sono ritrovati nella strada principale del paese, tra la caserma e il municipio, i 50 pastori di Seulo che accompagnati dalle loro famiglie e affiancati da una quarantina di operai dell’Ente Foreste, hanno sversato in strada quasi 3mila litri di latte, portando avanti la protesta che ormai da sei giorni ha preso piede in tutta la Sardegna, coinvolgendo da nord a sud non solo i pastori e le loro famiglie, ma sempre di più tutta la popolazione che mostra solidarietà per una situazione che deve essere risolta al più presto.
Nel piccolo centro che da il nome alla Barbagia di Seulo, anche tutte le scuole e le attività commerciali sono state chiuse per poter manifestare in piazza con i pastori, al quale non è mancato il supporto di tutta l’amministrazione comunale e dell’intera popolazione, dai bambini agli anziani.
Luigi Moi, uno dei più anziani pastori presenti oggi alla protesta, che questo mestiere lo fa da circa ottant’anni, da quando era bambino, e come lui la sua famiglia, tramandando questo mestiere di padre in figlio, ora ha paura che per loro non ci sia un futuro: “Non si può vivere così, se non cambia qualcosa i pastori non esisteranno più”.
Anche la vice sindaca Patrizia Moi, figlia e sorella di pastori, visibilmente emozionata vedendo il latte sversato per strada ha espresso il suo dolore per la situazione in cui si trovano i pastori sardi: “Il cuore fa male nel vedere questo gesto, ma è necessario. Il latte è il loro oro, e i pastori sono l’oro delle nostre montagne”.
Foto di Consuelo Melis e Angelica Murgia