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Una messa in suffragio e una fiaccolata, tante lacrime, ma soprattutto tante candele accese per tenere vivo il ricordo di una donna amata e ben voluta dalla comunità di Sorso: Comune, direzione scolastica dell’istituto frequentato dalle due bimbe 11enni, figlie di Zdenka Krejcikova e la chiesa di San Pantaleo, hanno deciso di promuovere un’iniziativa per non dimenticare la 41enne uccisa da una coltellata dal suo ex, Francesco Fadda, tuttora in carcere a Bancali con la pesante accusa di omicidio volontario.
L’appuntamento è per domani sera, mercoledi 19 febbraio 2020, alle ore 18.30: un corteo che partirà dalla parrocchia per poi proseguire alla volta delle strade del centro abitato, ancora visibilmente sotto shock per il dramma consumatosi sabato sera, dopo il litigio e il feroce dramma a cui hanno assistito impietrite le due bimbe.
Il dramma
Sorso vuole reagire, vuole scrollarsi di dosso questa atroce perdita di una mamma, scappata tanti anni fa dal suo Pese natio e arrivata in Sardegna, con le due piccoline, per cercare di crearsi una nuova vita: una vita però resa difficile da un nuovo compagno, Francesco Fadda, personaggio violento, possessivo, morboso e che non si è messo scrupoli ad ammazzarla.
Sorso vuole rialzarsi, cittadini, istituzioni, associazioni e la Chiesa si son detti uniti per non lasciare da sole le due bambine, (ora sono affidate alle amorevoli cure del personale di una Comunità Protetta), una sorta di gara di solidarietà per affrontare tutte le vicende burocratiche legate alla loro vita adolescenziale col proseguo, forse, nella comunità sarda. Alla fiaccolata dovrebbero partecipare anche la mamma e il fratello di Zdenka, in viaggio dalla repubblica Ceca verso la Sardegna.
Omicidio volontario
Nel frattempo, il pregiudicato “Big Jim”, Francesco Fadda, è rinchiuso in una cella a Bancali: oggi è atteso l’interrogatorio di garanzia del Gip, mentre ieri è stato interrogato dal Sostituto Procuratore, Maurizio Musco, per chiarire la posizione gravissima alla quale hanno lavorato i Carabinieri del Comando Provinciale di Sassari (coordinati dal maggiore, Antonio Pinna e dal Capitano, Giuseppe Sepe), per inchiodarlo del reato di omicidio volontario.