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“All’1,30 di stanotte ci ha lasciati Bonaria Manca, nostra concittadina, artista pluripremiata di fama internazionale dall’animo gentile, che ha saputo trasmettere attraverso la sua arte le tradizioni culturali della sua terra natia”. Una Chagall della vita semplice, un'artista capace di dare forme e colori al suo mondo interiore rendendolo, come ha osservato lo scrittore e cineasta francese Jean-Marie Drot, "pittura cosmica”. L'amministrazione comunale di Tuscania, da una notizia triste sulla scomparsa, all’età di 95 anni, della pittrice-pastora, originaria di Orune, Bonaria Manca.
Il quotidiano “La Repubblica”, che scrive di lei, la descrive come un’artista semplice, che “aveva visto le sue opere acclamate in tutto il mondo ma non aveva mai perso il contatto con le sue radici. A Tuscania era arrivata come tanti altri sardi: nel 1950 la sua famiglia vi si era trasferita da Orune, in provincia di Nuoro. Dodicesima di tredici figli in una famiglia di pastori da generazioni, aveva seguito piccolissima la madre e il padre nella loro attività sia di casa che nelle campagne di Orune. La lavorazione della lana e dei panni al fiume, il pane fatto in casa, la cura dell'orto, la conduzione del carro con i buoi o del gregge sono il suo mondo, un mondo che ritorna nelle sue rappresentazioni”.
Ancora, la giornalista del quotidiano La Repubblica, Cristina Nadotti, che firma il pezzo su di lei, aggiunge: “Nella pittura, alla quale arriva come se fosse un fluire senza cesure, dal ricamo, Bonaria Manca racconta anche avvenimenti contemporanei che la toccano e la colpiscono. “Non ho mai mischiato i colori, si mischiano da soli. Non sono stata mai capace di scegliere e di essere padrona di un colore”, dice di quelle esplosioni meravigliose di cromatismi. "Sarà una grazia di Dio, era tutto dentro di me. Passiamo tutti sulla terra per lottare e ci vuole coraggio per affrontare la vita", la sua filosofia.
Le sue opere sono state esposte oltre che a Roma, Torino, Viterbo e Cagliari anche a Parigi, Lione, Ginevra, Salonicco, Marsiglia e nei Paesi Bassi. Nel 2000, venne nominata ambasciatrice dell’Unesco. Negli anni aveva trasformato la sua casa a Tuscania (da tempo sotto l'egida del Mibact) in un piccolo museo, “La Casa dei Simboli”: su tutte le pareti, dipinte rigorosamente a mano, sono raffigurate scene di vita contadina, il mare, le lavandaie al fiume. E ancora, animali, personaggi religiosi e surreali figure al confine tra realtà e fantasia. Il critico d’arte Vittorio Sgarbi di lei aveva già detto: “Bonaria è sorretta da uno straordinario spontaneismo multiforme che la fa vivere nel presente con il proprio mondo bambino”. (Fonte La Repubblica)
(Le immagini sono tratte da Fb, pagina ufficiale Bonaria Manca)