“Totalmente esclusi e ignorati da parte del Comune di Macomer e della Regione”. È questa la denuncia dell’Associazione Editori Sardi che ha deciso non prendere parte alla diciottesima edizione della Mostra regionale del libro e chiedendone anche l’annullamento.

Una decisione che è stata resa nota stamattina dalla presidente Simonetta Castia durante una conferenza stampa che si è tenuta alla Camera di commercio di Sassari alla presenza del direttivo AES e di numerosi imprenditori aderenti all’associazione.

 “Un evento che – rimarcano dall’Associazione –, sarebbe finito in una morsa gestionale totalizzante da parte del Comune di Macomer, tradendo lo stesso spirito per cui era nato. Cioè la promozione dell’editoria dell’isola. Visto che la manifestazione è totalmente finanziata con risorse provenienti dal capitolo dell’editoria sarda”.

Se da un lato l’accusa è quella di avere escluso gli Editori sardi, “Senza alcuna condivisione sui contenuti, sulle date e sulle modalità organizzative”, ribadiscono, dall’altra, “Oltre alla marginalizzazione del ruolo delle aziende c’è il biasimo per vedere snaturata un’iniziativa nata nel 2000 da un accordo tra l’assessorato regionale e l’AES, per dare agli stessi editori una vetrina esclusiva e un ruolo di primo piano”.

Ma non finisce qui. A detta di Aes “Le date scelte da Regione e Comune di Macomer per l’apertura della Mostra, dal 17 al 20 ottobre, corrispondono paradossalmente a quelle della Fiera internazionale di Francoforte, un evento per il quale la Regione finanzia la partecipazione degli editori come appuntamento irrinunciabile per la promozione della Sardegna attraverso il mondo del libro”.

“Una coincidenza che – rimarcano – ha il sapore della beffa, e impedisce di fatto la presenza a Macomer dei principali protagonisti. A dimostrazione – dicono gli editori – che a fare gola al Comune non sia tanto la manifestazione in se stessa ma il finanziamento che c’è dietro”.

“Solo casualmente siamo venuti a conoscenza di un atto di indirizzo che quest’anno escludeva totalmente l’oggetto della fiera, cioè l’editoria – queste le parole della Castia -. Abbiamo contestato immediatamente questa decisione assunta in maniera formale senza aver ricevuto alcun riscontro. C’è stato un goffo tentativo di finto coinvolgimento, quasi che la nostra presenza attiva non fosse un vincolo per il Comune, che ha assunto abusivamente il ruolo di coordinatore artistico e di proprietario di una fiera che invece è regionale. In Commissione Cultura abbiamo chiesto di esercitare vigilanza perché ritenevamo che ci fossero situazioni poco chiare e chiediamo che si dia seguito alle nostre richieste”.

“Se Macomer – sottolineano – doveva essere la cornice dell’iniziativa (opportunità che avrebbe potuto pendere su altri centri dell’isola), la sua Amministrazione comunale ha cercato di farla propria assumendo gradualmente ruoli che non gli competevano. Dal 2011 il Comune è diventato un collettore di tutti i fondi, e ha così iniziato a rivendicarne impropriamente anche la titolarità. Le cose sono progressivamente peggiorate dal 2014, fino al tentativo di esclusione totale degli editori da qualsiasi presupposto progettuale”.

“Dopo aver visto – aggiungono dall’Aes – snaturare anno dopo anno l’utilizzo dei finanziamenti sulla promozione dell’editoria garantiti dalla legge 22/98, l’AES ora punta i piedi, come peraltro aveva già fatto nel mese di maggio per il bando regionale sulla partecipazione al Salone del libro di Torino. Un evento clamorosamente caratterizzato dalla partecipazione separata di Editori sardi da un lato e dello stand istituzionale RAS dall’altro”.

“Tutto questo – concludono – in un momento di particolare impoverimento per il comparto, che da anni non riceve nessuna attribuzione diretta di finanziamenti per la realizzazione di progetti autogestiti. La somma di 120mila euro stanziati nel 2019 per la promozione del settore, la ricevono i Comuni, che hanno certamente interesse a destinarli a scopi di loro utilità”.

Però stavolta l’AES non si limita a dire no: chiede “Con decisione che la manifestazione di Macomer venga annullata ed è pronta a dimostrare le sue ragioni anche attraverso le vie legali. È chiaro che a queste condizioni gli editori sardi non parteciperanno più ad alcuna manifestazione promossa dalla Regione Sardegna”.