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L’allevatore di 85 anni che venerdì ha fatto perdere le sue tracce dopo aver sparato un colpo in aria contro la Task force regionale arrivata vicino al suo ovile per l'abbattimento dei maiali allo stato brado, si è presentato alla stazione dei Carabinieri del paese e ha consegnato il suo fucile.
I Carabinieri della Compagnia di Lanusei e della stazione di Baunei non hanno mai spesso di provare a convincere l’uomo a consegnare l’arma.
Cesare Carta, che da giorni era prima nel suo ovile a Golgo e successivamente si è nascosto nella macchia, ha finalmente scelto la via del dialogo.
Attraverso i Carabinieri, e nello specifico quelli di Baunei, capeggiati dallo storico e ormai cittadino baunese Luogotenente Salvatore Basile, profondo conoscitore della realtà locale, l’anziano si è aperto al dialogo e ha consegnato le sue armi.
L’uomo è sereno e meravigliato per l’improvvisa popolarità e preoccupato per il futuro.
L'episodio aveva creato tensione in paese, soprattutto tra gli allevatori contrari agli abbattimenti per l'eradicazione della peste suina africana. Una tensione sfociata poi stamattina con le minacce scritte sui muri rivolte al sindaco di Baunei Salvatore Corrrias: "Cesare ha sparato in aria il prossimo è per il sindaco" c'era scritto in una di esse. Un gesto che ha suscitato la reazione immediata di tutte le istituzioni sarde di ferma condanna e di solidarietà al sindaco.
Il 22 novembre Cesare Carta, disperato, ha impugnato un’arma e ha sparato in aria. Non accettava che L'Unità di progetto per l'eradicazione della peste suina africana stesse abbattendo maiali allo stato brado.
L'allevatore, secondo le prime informazioni, si era poi barricato in un ovile sostenendo di non voler scendere a compromessi finché non sarebbero cessati gli abbattimenti dei suoi maiali.
Quindici giorni fa in Sardegna era arrivato il Commissario europeo alla Salute e alla sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis, che aveva incontrato il presidente della Regione Christian Solinas e invitato a non abbassare la guardia sul virus.