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Ha poco più di vent’anni la giovanissima collega italoinglese di Alessandro Impagnatiello che è stata ascoltata il 29 maggio dai carabinieri. Durante quel colloquio sarebbero emersi i particolari della loro relazione. Lei è una ragazza come tante, convinta per molto tempo di aver una relazione esclusiva con il suo collega; tutto questo sino ai primi sospetti e le successive amare scoperte.
La giovane cameriera abita in un piccolo monolocale al secondo piano di una casa all'estrema periferia ovest di Milano. Fu lei a scoprire la doppia vita dell'uomo che nella notte di sabato ha commesso l'omicidio di Giulia. E fu sempre lei a contattare la vittima e a raccontare le sue scoperte alla ragazza. Ed è ancora lei la prima a iniziare a sospettare del 30enne, e a temere per la salute di Giulia.
L’INCONTRO – I due si conoscono nel giugno del 2022. Lei cameriera, lui responsabile del bar dove lavorano entrambi. Impagnatiello inizia subito a corteggiarla e, dopo un mese, i due iniziano a uscire insieme. Nonostante lui abbia una relazione ufficiale con Giulia, i due a volte passano ugualmente alcune notti insieme.
A gennaio lei rimane incinta, e “di comune accordo con lui", si legge nel verbale dei Carabinieri. E così sceglie di interrompere la gravidanza. Scoprirà di Giulia e della vita parallela di lui solo ad aprile attraverso il telefono di lui e le foto in esso contenute. “Ho visto delle foto sul suo telefono che lo ritraevano in vacanza con Giulia a Ibiza; invece, a me aveva detto che ci sarebbe andato da solo” racconterà ai carabinieri.
La scoperta della ragazza è duplice: non scopre solo dell’esistenza di un’altra nella vita del fidanzato, ma anche che ‘l’altra donna’ è incinta. Precisamente al sesto mese di gravidanza. A questo punto, l’indagato, inizia a costruire un gigantesco castello di bugie per mantenere le apparenze e provare a salvare quella relazione. Le dice non essere il padre del bambino, le mostrerà un falso esame del Dna che lo scagionerebbe, le dirà che la relazione era terminata ma di dover stare comunque accanto a Giulia perché la ragazza sarebbe stata emotivamente instabile, bipolare e avrebbe minacciato il suicidio.
Un castello di bugie instabile, che regge sino a quando la giovane Italoinglese non utilizza il tablet del ragazzo e rafforza e fortifica tutti i suoi dubbi: trova le tracce delle ricerche sul web fatte dal barman per falsificare il test di paternità.
A fine maggio si conclude la loro relazione. Ma lei vuole conoscere Giulia. Lo fa davanti all'Armani Bamboo. Le due donne parlano per oltre un'ora, capiscono di esser state entrambe raggirate dallo stesso ragazzo. Quest’ultimo viene chiamato per partecipare all’incontro, ma non si farà mai vedere. Come appreso dalle indagini preliminari, l’uomo in quel momento cercava un modo per uccidere la compagna.
Infatti, solo poche ore più tardi, la sera di sabato 27 maggio, Giulia tornata a casa per incontrare il suo carnefice. Le due donne continuano a messaggiare ma ‘l’amante’ nota un cambio di tono “A mio avviso mi stava scrivendo in maniera diversa da quanto aveva fatto in precedenza. Mi scriveva che lei non era stata sincera con me e di lasciarla in pace e che voleva tornarsene a casa”, a Sant'Antimo.
I SOSPETTI DI LEI - I messaggi tra le due donne s'interrompono alle 21:50 di sabato. Giulia non risponderà più. Sarà a quel punto che la giovane italoinglese inizierà a chiedere spiegazioni ad Alessandro preoccupata per lo stato di salute di Giulia. Lui ritorna a mentire: “è a letto; sta dormendo; sta riposando”
Il giorno dopo, Alessandro non è il solito per la ragazza, le dice solo che Giulia non rispondeva più nemmeno alle sue telefonate. “In quelle circostanze - aggiunge - ho notato fuoriuscire dallo zaino di lavoro di Alessandro che aveva in spalla dei guanti in lattice di colore azzurro”. La ventenne è preoccupata e arriva a mettersi in contatto con la sorella di Giulia nonostante le resistenze di lui: è allora che scopre che nessuno ha più notizie della 29enne. "Ero e sono preoccupata per Giulia",