"In merito all'articolo della minoranza pubblicato sulla Nuova Sardegna, riguardante l'asilo nido comunale, ci teniamo a dare una corretta risposta ai cittadini e in particolare alle famiglie". 

A parlare è l'amministrazione comunale di Bono, importante centro del Goceano, che vuole mettere in chiaro alcuni importanti punti della vicenda riguardante l'asilo nido, il cui servizio sarà interrotto a partire dal 31 ottobre affinchè si possa procedere alla messa a norma dei locali.
"Intanto molte affermazioni della minoranza non risultano veritiere come, ad esempio, la mancanza di tempestività nel comunicare con le famiglie. Più volte, infatti - sottolinea la Giunta - si sono svolti incontri con alcune mamme alle quali è stata data la comunicazione della 'momentanea' chiusura dell'asilo, anche tramite la coop che gestisce il servizio. Una rappresentanza di mamme ha addirittura chiesto una consulenza legale alla nostra segretaria comunale sulla possibilità di poter trasferire i bambini in un'altra struttura. Premesso che non ci sono, al momento, strutture adeguate ad ospitare bimbi così piccoli e, consapevoli di aver avvisato con largo anticipo le famiglie affinché potessero organizzarsi per la sistemazione dei loro figli, noi non siamo preoccupati per le polemiche avanzate dalla minoranza".

"Nel 2015 - spiega l'amministrazione comunale - é successa una cosa abbastanza grave: gli ospiti dell'asilo nido, sono stati sistemati in una struttura poco adeguata a quelle che dovrebbero essere le esigenze dei bambini di quella fascia d'età. Uno spostamento del tutto illegale dove la sicurezza dei minori non è stata proprio presa in considerazione, né per quanto riguarda la struttura, tantomeno dal punto di vista igienico-sanitario, concedendo a centinaia di persone estranee, tipo i comitati, di poter usufruire degli spazi previsti per i bimbi. In quell'occasione, stranamente, nessuna famiglia, nessuna persona si è lamentata o ha cercato di strumentalizzare i fatti".

"Oggi - continua la Giunta guidata dal sindaco Elio Mulas -  si chiede alle famiglie un piccolo sacrificio, per mettere a norma la struttura che ospita i loro figli per la sicurezza degli stessi. Tali lavori potevano essere portati avanti nel 2015, in modo da non dover rimettere mano sulla struttura. Come mai questo non è successo? Come mai i bambini sono stati riportati in una struttura non regolare? Noi, come amministratori, siamo fieri in investire su questo servizio e di tutelare i minori non esponendoli ai rischi. E quando la minoranza ci accusa di essere incapaci di amministrare, ci viene solo da sorridere. Un'amministrazione che ha cambiato ben 13 segretari comunali e che ha lasciato in eredità solo problemi e debiti da pagare, tutto dovrebbe fare fuorché criticare chi invece vuole agire per tutelare i minori".