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Il “Premio Biennale Città di Ozieri per Cori Tradizionali Sardi” è diventata, nel tempo, la prestigiosa Università del Canto Polivocale Sardo. L’edizione 2014 ancora una volta ha disegnato con “pennellate potenti e ricche di colore” la dimensione culturale che accompagna da 1987 l’importante iniziativa che promuove il canto corale, la lingua sarda, la poesia del “sentire”, la mescolanza delle voci che intonano le varianti armonie dei vari centri dell’isola.
L’Associazione, presieduta da Pinuccio Aini e sostenuta dal segretario Antonello Lai (ideatore della Biennale Ozieri) e da una Giuria coordinata da Antonio Deiara, ha incassato un altro successo con la grande manifestazione che ha suddiviso in due sezioni storiche il Premio: una relativa ai cori della “Scuola di Nuoro” e l’altra a quelli “assimilabili a Tempio”, con la possibilità per i diversi Maestri compositori di esprimersi sia in termini di “tradizione” che di “innovazione”.
Il Coro “Ortobene” di Nuoro, diretto da Alessandro Catte, ha vinto il primo premio della XIII° Edizione, che ha visto la partecipazione di altre 9 formazioni: San Nicola di Ozieri, Mores, Giave, Alà dei Sardi, Orosei, Pozzomaggiore, Benetutti, Tempio, il Coro Bachis Sulis di Aritzo.
Le corali hanno eseguito due brani, di cui uno edito, di fronte ad una giuria qualificata.
La formazione nuorese ha proposto “Rosinzolu” (già vincitore, due anni fa, del primo premio al concorso di Sarule) e l’inedito “A coro Canta”, composto interamente da Alessandro Catte.
“E’ un vero inno al canto corale – dice l’autore - un compendio nostalgico di citazioni e ricordi di personaggi reali o leggendari dei racconti nuoresi e protagonisti nei canti dei cori cittadini. Compaiono, nel gioco dei rimandi, zia Tatana Faragone, “su canzilleri”, Chirone “conca e napu”, Bobore “ficumurisca”, o Jubannedda ‘e Larentu”.
Il ritmo del canto favorisce l’ascolto e la melodia intrigante entra subito nella memoria come i brani che sono destinati a rimanerci. La voce di Marco Medde accompagna il brano con l’efficacia delle sue modulazioni.
“Ho sempre vissuto con affetto e attenzione la “Biennale” di Ozieri – racconta Alessandro Catte – e i ricordi mi riportano a 22 anni fa e alla mia prima partecipazione nelle vesti di direttore del sodalizio che dirigo dal 1990. La seconda Edizione del Premio rappresentava per me un traguardo importante. Con il Coro “Ortobene” vincemmo grazie all’inedito “Su ballittu cadenzadu” che poi è diventato uno dei brani di punta del nostro repertorio”.
Il “ritorno” nella Perla del Logudoro, rinforzato dall’esperienza ventennale del Coroè stato vissuto con lo stesso entusiasmo e la stessa passione di quella sera del 1992.
“Ozieri ci ha accolto con grande coinvolgimento e sul palco del Teatro “Oriana Fallaci” il pubblico ha richiesto con forza il bis di “A coro canta”. – dice il direttore.
La Biennale ozierese chiude un anno importante per l’attività del Coro e del suo direttore.
Alessandro Catte ha recentemente dato alle stampe il libro “I miei canti”, presentato con successo a Nuoro nel corso di un convegno – concerto sulla coralità nuorese e con l’Ortobene ha incassato a Orgosolo il primo premio del concorso di composizione musicale su testo in lingua sarda, intitolato alla Beata Antonia Mesina, con l’opera “Ti pedo de m’amare”.
Il nuovo anno si apre con un calendario già ricco di impegni da osservare, a partire dalla VII° Edizione di Canti dall’Ortobene fissa