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“È sconcertante, oltremodo vergognoso, leggere sulle pagine di un quotidiano illustre come l’Unione Sarda, le accuse anonime di un alto dirigente dell’Aou che invoca la caduta di alcune teste. È scioccante, ancora di più, che in un simile frangente questo dirigente medico di alto livello abbia tempo più per criticare la sua azienda che per contribuire in maniera costruttiva all'intera emergenza ospedaliera”.
È la risposta della direzione strategica dell’Aou di Sassari a un'intervista, “quanto mai inusuale e fuori luogo”, rilasciata da un anonimo alto dirigente medico della stessa azienda sassarese al quotidiano regionale.
Nell'intervista il medico accusa: "Gli operatori sono stati mandati allo sbaraglio. In nessuna parte d'Italia si è verificato un così clamoroso fallimento delle procedure di sicurezza in un ospedale. A Sassari il 60% dei contagi riguarda personale ospedaliero, Nel resto d'Italia la media è dell'8%. C'è altro da aggiungere?".
E ancora: "Si doveva elaborare un piano di emergenza, studiare percorsi dedicati ben prima che il virus facesse la sua comparsa in città".
La direzione dell'Aou dice piccata: “Con molta probabilità questo medico parla senza cognizione di causa. Ma in tutti questi mesi, dov’era? Dov'era quando già a gennaio partivano le prime disposizioni per i reparti sull’epidemia da coronavirus? Dov'era quando si predisponevano gli atti e le attività per fronteggiare l’emergenza? Dov'era quando a febbraio si effettuavano i corsi per i referenti aziendali della rete del rischio infettivo? Dov'era quando, anche nel suo reparto, venivano distribuiti i dispositivi di protezione individuale? Era forse impegnato al di fuori del proprio reparto, per non rendersi conto di quanto avveniva all'interno della propria Azienda?”.
Allo stupore e allo sconcerto iniziale quindi, la direzione chiude con un invito: “All’anonimo dirigente medico di alto livello della nostra Azienda non resta che farsi un approfondito esame di coscienza”.