Un appello al presidente Solinas e all’assessore Chessa affinché dispongano che anche nei giorni di festa come Pasquetta e 25 aprile i supermercati devono restare chiusi: ad avanzare la richiesta è la Filcams Cgil regionale che richiama anche l’attenzione delle aziende affinché “diano un contributo alla lotta contro il contagio e consentano al personale di usufruire di quelle giornate di riposo e stare a casa insieme alle famiglie”.

La stessa richiesta arriva dal segretario Regionale della Fisascat Cisl
Giuseppe Atzori La battaglia del sindacato aveva raggiunto un primo risultato con le ordinanze regionali sulle chiusure domenicali obbligatorie ma è chiaro che, in vista delle festività, è necessario un nuovo intervento per scongiurare aperture inutili e dannose. “I dati dicono che i provvedimenti sul diradamento delle uscite e delle relazioni sociali si sono rivelate efficaci a contenere la diffusione del virus – ha detto Nella Milazzo – diventa quindi quanto mai necessario non allentare la presa rischiando di vanificare tutti gli sforzi messi in campo fino ad oggi”.

Secondo la Filcams Cgil i lavoratori del settore stanno dando un contributo importantissimo perché garantiscono a tutti i cittadini di poter fare la spesa ma non gli si può chiedere uno sforzo ingiustificato: “Sappiamo che responsabilmente ci sono negozi che hanno già predisposto la chiusura ma molti pare abbiano intenzione di restare aperti a Pasquetta e il 25 aprile, una scelta irragionale in un momento di emergenza come questa”. Da qui la richiesta alla Regione, affinché dia una indicazione univoca a tutti gli esercizi commerciali, anche perché lasciare che siano i singoli a decidere significa creare una concorrenza tra i piccoli commercianti, meno strutturati per tenere le serrande aperte e la grande distribuzione che ha, invece, maggiori risorse ”.

La categoria avverte che metterà in atto tutte le azioni necessarie per scongiurare le aperture e ricorda a tutti i lavoratori occupati nel settore che possono negare la loro presenza perché il lavoro festivo non è un obbligo.
«In particolare per la Fisascat Cisl – sottolinea il Segretario Generale Giuseppe Atzori - è necessaria  in una situazione così complessa e complicata il legislatore anche per il tramite delle soluzioni proposte deve lavorare affinché vi sia la certezza delle regole». aperture delle attività commerciali  dalle amministrazioni regionali e dai comuni che ognuno per la propria competenza, sancisca una significativa riduzione delle aperture commerciali dei negozi di generi alimentari» ha dichiarato sottolineando che «non è sostenibile una situazione lavorativa nella quale si opera spesso ad una distanza interpersonale di sicurezza inferiore al metro che invece è il criterio generale che vale per l’intera società».

«Le attività commerciali – ha ancora evidenziato il segretario della Fisasca Cisl  – stanno svolgendo un ruolo essenziale per dare risposte ai bisogni della collettività e chi vi lavora, al pari degli altri lavoratori che quotidianamente operano per mandare avanti il Paese meritano non solo un ringraziamento ma anche il riconoscimento del diritto ad operare in un luogo in cui valgano regole da un punto di vista igienico sanitario». «Dai tutti i territori arrivano comunicazioni dei di lavoratori che operano all’interno dei negozi nei quali si lavora allo stesso regime orario di apertura della fase pre- Covid-19. Tutto questo è intollerabile occorre restringere il nastro orario di sospendere  le attività nelle giornate di domenica e nei festivi. Solo queste misure più restrittive consentiranno di ridurre il rischio contagio».