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Lo sblocco dei 90 milioni di euro fermi del Psr e delle calamità naturali è la richiesta formulata nuovamente da Coldiretti Sardegna alla Regione.
“Non si chiedono nuovi denari nuovi ma quanto già presente da anni nelle casse di Argea – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – . Sono necessari azioni immediate perché le perdite sono quotidiane e gli incassi ridotti al minimo. Adesso è fondamentale sbloccare i denari. La siccità è l’emblema di una burocrazia ammazza imprese che va superata, liquidando le pratiche, con controlli posticipati. A situazioni straordinarie si risponde con interventi straordinari”.
Secondo Coldiretti Sardegna, “In tre anni sono stati impegnati solamente 4 dei 40 milioni stanziati per una delle peggiori siccità. Ed è attesa da tutti i settori dell’agricoltura eccetto i pastori che l’hanno già ricevuta con una corsia preferenziale nei mesi successivi alla calamità. Ci sono tantissime aziende agricole, cosi come gli allevatori di bovini che attendono da anni questi denari per perdite ingenti ma che se arrivassero adesso sarebbero una importante boccata di ossigeno”.
“Sulla siccità chiediamo che venga pagata così com’è stato fatto nel 2017 per i pastori con un controlli post liquidazione delle pratiche – ha aggiunto il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – cosi come occorre anche sbloccare i denari delle assicurazioni, già anticipate dagli agricoltori ed in attesa da tre – quattro anni. Questo è il momento giusto per accelerare. Le aziende hanno fondamentale bisogno di liquidità, pensiamo per esempio ai carciofai, che stanno affrontando una ennesima stagione negativa, quest’anno ancor più aggravata dall’emergenza sanitaria”.