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Ribadisce la valenza strategica del settore culturale la giunta regionale che ieri ha autorizzato, su proposta dell’assessore Claudia Firino, gli impegni di spesa per il settore dello spettacolo dal vivo e dei festival letterari.
“Abbiamo confermato la sensibilità per un settore penalizzato negli anni scorsi da gravi tagli e relegato a fanalino di coda della politica regionale e nazionale. Premesso che dobbiamo fare i conti con la crudezza della realtà economico e finanziaria, ci interessa comunque sviscerare le grosse potenzialità del settore culturale, certi che investire sulla creatività abbia ripercussioni positive anche sulla crescita occupazionale, sull’integrazione sociale e sul benessere delle nostre comunità. Pertanto - prosegue l’assessore - abbiamo ritenuto di dover procedere autorizzando la programmazione delle risorse, in deroga alle strette maglie delle priorità già riconosciute”.
Si tratta di 6milioni e 300mila euro per gli organismi di spettacolo e 500mila euro per la promozione della lettura e i festival letterari. Per questi ultimi, già la prossima settimana, dovrebbe essere pubblicata la graduatoria degli aventi diritto. L’atto segue alla prima delibera con cui vennero ripristinati i fondi revocati dalla precedente amministrazione.
“È indubbio che alcuni festival siano diventati punti di riferimento del settore a livello nazionale e internazionale” dichiara l’assessore, “dunque è chiara la volontà di mantenere queste esperienze. Le diverse iniziative dovrebbero però interagire tra loro, prevedere azioni in comune. Penso ad esempio alla partecipazione a bandi europei, su cui a breve istituiremo, tramite il sito, un servizio informativo dettagliato. La capacità di fare rete sarà uno dei criteri che verrà introdotto nei prossimi bandi. Altri requisiti saranno il legame con il territorio, nel senso che non dovranno limitarsi all’evento del festival, ma dovranno prevedere azioni di più lunga durata che vadano incontro anche alla formazione del pubblico, come auspicato anche a livello europeo. La collaborazione con le scuole e la destagionalizzazione dei festival sono altri due punti su cui stiamo lavorando”.
Per quel che riguarda il settore dello spettacolo, è sentita l’esigenza non solo della ridefinizione dei criteri di attribuzione dei contributi, ma di un’ampia rivisitazione della disciplina e della legge regionale 18 che dovrà essere armonizzata con le nuove direttive del Fondo Unico dello Spettacolo.
“Gli attuali criteri mettono insieme esperienze molto diverse che non trovo giusto siano trattate allo stesso modo. Vogliamo inoltre un’offerta culturale meglio distribuita nel territorio, che sia premiata la sostenibilità ambientale ed energetica e la fruibilità per tutti. Altro aspetto che mi sta a cuore è quello della pianificazione. Sto lavorando per riuscire a garantire tempi certi agli operatori in modo da metterli nelle condizioni di poter programmare almeno con una anno di anticipo liberarsi dalla spada di Damocle della sopravvivenza e si trovino in condizione di lavorare al meglio. Per questo, tra le altre cose, sto vagliando la possibilità di creare un incubatore di imprese culturali, anche per l’accrescimento delle competenze gestionali, di marketing e promozione”.
Foto dell'Unione Sarda