Circa 600 gli uomini in campo in questi primi tre giorni ad Aidomaggiore, Borore, Dualchi, Noragugume e Sedilo tra agenti del Corpo Forestale (95), Forestas (220), volontariato di Protezione civile (120 persone da 7 associazioni isolane), compagnie barracellari (120) e varie squadre dei Vigili del fuoco (compreso il Pca, il Posto di comando avanzato titolato per gli interventi a ridosso dell’abitato). 

 

Le operazione sono state inoltre seguite anche dal personale in turno alla Soup, la Sala operativa unificata permanente di Cagliari, e dai Cop, i Centri operativi provinciali del Corpo forestale di Nuoro e Oristano. Notevole lo spiegamento di mezzi operativi antincendio terrestri. Nei cieli hanno volato 4 Canadair e 5 elicotteri regionali il 1° luglio, 5 Canadair (dei 15 della flotta nazionale) e 6 elicotteri il 2 luglio e, oggi, 4 Canadair e 4 elicotteri.

 

Una prima stima della superficie interessata dal fuoco nei tre giorni è di circa 4mila ettari. 

 

“Siamo accanto ai sindaci e alle popolazioni come in ogni emergenza – ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, ieri a Sedilo per la verifica della situazione degli incendi -. Serve però una consapevolezza che evidentemente ancora non si è consolidata: l’apparato antincendio da solo non basta e la prevenzione è fondamentale. Lavoreremo su questo con un impegno ancora maggiore”.

 

“L’apparato antincendi è schierato fin dal 15 maggio – ha affermato ancora Donatella Spano – e lo sforzo per domare il fuoco di questi giorni è stato massimo in una contingenza di condizioni meteo caratterizzate da alte temperature, cambiamenti repentini della direzione del vento, continuità di vegetazione, fumo intenso che produceva scarsa visibilità e inaccessibilità in certi contesti. A tali condizioni non era cioè possibile fare di più e l’intervento delle forze antincendio ha lavorato per contenere i danni”.