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Cinquantasei autocisterne del latte hanno sfilato nel centro di Macomer in occasione della marcia per la legalità promossa dai caseifici della filiera del latte ovicaprino contro i ripetuti assalti armati alle autocisterne dirette alle aziende per il conferimento del prodotto. Un corteo tra gli applausi dei manifestanti che hanno atteso le autobotti di fronte al Municipio: da qui il serpentone si è snodato lungo le strade principali del paese del Marghine, da Corso Umberto fino alle caserme Mura. Presenti tutti i titolari dei caseifici, dai Fratelli Pinna di Thiesi ad Antonio Mura della Sarda Formaggi di Buddusò, tutti chiusi in adesione alla serrata. Assenti, almeno alla partenza del corteo, i leader dei pastori che ieri sera a Tramatza, in una lunga assemblea hanno optato per la partecipazione libera alla manifestazione di oggi.
In prima fila, invece, con la fascia tricolore, i sindaci del territorio e il presidente dell'Anci Sardegna Emiliano Deiana. Tanti gli operai dei caseifici e i ragazzi delle scuole che hanno sfilato con diversi cartelloni. Uno su tutti: "Un'ingiustizia non va fatta nemmeno quando la si riceve". In prima fila anche il decano del caseificio Sarda Formaggi, Nino Mura: "Ho 80 anni ma quello che è successo in questi giorni non l'avevo mai visto", ha detto ricordando l'assalto di pochi giorni fa a Irgoli (Nuoro), quando una autocisterna del latte del caseificio di Buddusò (Sassari) è stata bloccata e data alle fiamme.