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Ottime notizie dalla Commissione Politiche agricole che si è riunita oggi a Roma: l’organo istituzionale ha infatti dato il via libera all’iniziativa proposta dalla Regione Sardegna e dall’Organismo interprofessionale per il percorso di riconoscimento ufficiale da parte governativa dell'Oilos.
L’organismo interprofessionale Latte Ovino Sardo, la cui sede legale è a Oristano, è composto da 25 soggetti che hanno designato a loro volta 11 rappresentanti: 5 del mondo della cooperazione; 3 per la parte privata dell’industria e 3 per i produttori primari (le Organizzazioni dei produttori composte dai pastori). Fanno parte di Oilos anche i Consorzi di tutela del Pecorino romano, Pecorino e Fiore sardo, e le associazioni di categoria agricola: Coldiretti, Cia, Copagri, Confagricoltura, Confcooperative, Legacoop e AGCI. Presidente è Salvatore Pala, già presidente della Coop. Unione pastori di Nurri, mentre vice presidenti sono Pier Luigi Pinna, della Fratelli Pinna di Thiesi, e Rino Putzolu dell’Op Pastori associati Sardegna (PAS) di Villanovaforru.
«Siamo all'ultimo miglio del lungo iter di riconoscimento dell’Oilos – ha dichiarato l’Assessore Pier Luigi Caria-. Adesso manca un passaggio in Conferenza Stato-Regioni e quindi la firma del ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del Turismo, Gian Marco Centinaio».
«Siamo sempre più vicini a raggiungere il traguardo dove, per la prima volta, i maggiori attori del comparto lattiero-caseario ovino sardo potranno operare per governare al meglio il mercato, fra programmi di produzione e diversificazione delle trasformazioni, – ha aggiunto – così da costruire percorsi di stabilità rispetto al costante saliscendi del prezzo del latte pagato ai pastori. Abbiamo di fronte a noi una sfida unica e storicamente determinante per assicurare un futuro alle migliaia di produttori primari che tutti i giorni faticano nelle proprie aziende. Garantire una stabilità del prezzo del latte per almeno un triennio – ha auspicato l’assessore – darebbe una solidità e una capacità organizzativa maggiore alle imprese pastorali, soprattutto sul piano della programmazione e degli investimenti. È impensabile che, come accade da troppi anni, si passi da stagioni dove il latte viene pagato 1 euro al litro ad altre dove si scende sotto i 60centesimi. In queste condizioni qualsiasi comparto produttivo non avrebbe la forza di poter rimanere sul mercato».
«Con il riconoscimento finale – ha sottolineato Salvatore Pala – avremo tutti gli strumenti di legge per lavorare a pieno regime e chiedere le risorse per fare partire una macchina che ci permetta di intervenire davvero sulle dinamiche e le pratiche che possono essere messe in moto per governare positivamente uno dei settori più radicati nella tradizione e nei diversi territori della Sardegna».