Secondo quanto trapela da un messaggio vocale diffuso sui social dai pastori a fine tavolo di filiera convocato dal ministro Gian Marco Centinaio a Cagliari, sarebbe stato proposto il prezzo di 72 centesimi a litro per i prossimi tre mesi, ovvero sino a fine stagione, e poi da rivalutare in base al mercato del Romano, con la possibilità di arrivare a un euro, anche 1,20, come chiesto dagli allevatori sardi.

La proposta non è stata accettata da Gianuario Falchi e Nenneddu Sanna che stanno portando avanti le trattative per conto dei pastori, come portavoce e non essendo alla guida di nessuna organizzazione definita, e prima di dare conferma o di negare qualsiasi cosa si dovranno confrontare con i comitati spontanei che si sono formati queste settimane in Sardegna per portare avanti la protesta.

Una risposta è attesa quanto prima sia da parte dei ministri che parte delle parti in causa, e per questo, in base a quanto trapelato da fonti interne ai comitati dei pastori, lo stesso Gian Mario Falchi incontrerà i presidi che ormai da oltre una settimana controllano gli ingressi del Caseificio dei fratelli Pinna a Thiesi, per confrontarsi già da stasera con i pastori presenti ed iniziare già ad avere un’idea su quello che potrebbe essere l’indirizzo dettato dall’ambiente.

Già dalle prossime ore quindi i pastori dovranno dare delle risposte chiare, in quanto è atteso per lunedì un nuovo incontro a Roma con il ministro Centinaio.

Il vicepremier Salvini ha detto a riguardo: “ I 72 centesimi al litro – come acconto – sono un ulteriore passo in avanti per risolvere il problema del latte di pecora. E’ un’ottima notizia. Possiamo dire di aver iniziato un nuovo percorso , insieme ai pastori sardi e industriali, con un governo che non ha usato la repressione ma il dialogo e il buonsenso. Complimenti anche al ministro Centinaio. Continuiamo a lavorare per chiudere l’intesa . E da domani sarò personalmente in Sardegna”.