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Giovani ed anziani, scuole ed esperienze diverse. Il mondo delle launeddas mette da parte guerre di campanile e personalismi e marcia finalmente unito verso un obiettivo comune: salvaguardare lo strumento millenario e promuoverne la conoscenza in Sardegna e fuori dai confini isolani.
Il 22 febbraio scorso 51 suonatori/costruttori hanno fondato s’Assotziu Launeddas Sardìnnia, una compagine che riunisce musicisti provenienti dalle diverse aree geografiche di diffusione dei sonus de canna.
Presidente onorario del sodalizio, e non poteva essere altrimenti, il maestro Luigi Lai, decano dei suonatori di launeddas. Del consiglio direttivo fanno parte invece Gianfranco Meloni (Presidente), Sergio Lecis (Vicepresidente), Riccardo Cuccu (Segretario), Stefano Cara (Tesoriere), Ferruccio Montis (Consigliere), Rocco Melis (Consigliere), Marcello Trucas (Consigliere).
Al progetto aderiscono associazioni storiche che in questi anni si sono distinte nel panorama etnomusicale dell’Isola: Arte e Suoni, Ballu Tundu, Cuncordia a Launeddas, Launeddas Tertenia, Mediana, Nodas Antigas, Symponia, Sonus Antigus, Sonus de Canna, Su Stracasciu.
S’Assotziu Launeddas Sardìnnia lavorerà da subito alle finalità indicate nello statuto. L’obiettivo principale, come detto, è la salvaguardia e la valorizzazione dello strumento. Per fare questo, i componenti si propongono di coinvolgere enti ed istituzioni negli interventi di tutela, di promuovere convegni, corsi e laboratori per diffonderne la conoscenza. Sarà poi importante puntare sulla ricerca scientifica e sul coinvolgimento delle istituzioni scolastiche.
“Lavoreremo perché s’Assotziu possa diventare la casa di tutti i suonatori - spiega il presidente Gianfranco Meloni - sono certo che col lavoro di tutti noi il meraviglioso suono delle launeddas potrà ancora essere ascoltato e apprezzato dalle generazioni future".
Ai sonadoris di domani pensa anche il presidente onorario. “Spero che questa associazione ponga le basi per incoraggiare e incentivare la crescita dei suonatori e di futuri maestri - afferma Luigi Lai - solo così si potrà portare avanti il lavoro di tutela e di salvaguardia dello strumento”.