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Non abbandonano il posto di lavoro e i compiti a loro assegnati perché c’è il dovere morale nei confronti del malato, un’assistenza che non può venir meno.
La ‘battaglia’ per far valere i loro diritti da lavoratori non è ancora terminata, in ballo c’è il pagamento degli stipendi arretrati: ora più che mai si chiedono “azioni determinate e decise per difendere i posti di lavoro, coperture certe in direzione delle casse dell’Aias mirate al pagamento degli stipendi dovuti, l’immediata conferma dell’attuale convenzione Regionale all’Aias, l’accelerazione dei pagamenti da parte dei Comuni relativamente alle quote sociali e da parte dell’Asl (ora Ats Sardegna) per le prestazioni già effettuate nel 2017/2018”, così come è scritto e firmato nella nota congiunta dei sindacalisti Giacomo Meloni, Carlo Piras, Lino Marroccu, Paolo Cugliara, Diego Contu e Anselmo Piras),
LA MOBILITAZIONE. Per questo – si legge sempre nella nota sottoscritta dai rappresentanti delle sigle sindacali - è stata organizzata una mobilitazione per martedì 17 luglio, alle 9, sotto la sede del consiglio regionale in via Roma e alle 11.30 di fronte all’assessorato alla Sanità in via Roma”.