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“Lo sciopero della fame dei lavoratori Aias, senza stipendio da nove mesi, è l’ennesima dimostrazione che in Sardegna si sta toccando il fondo. Come sindaco di Assemini, come uomo e rappresentante delle Istituzioni, sono vicino ai dipendenti che da tempo non ricevono ciò di cui hanno diritto, e rimandiamo al mittente tutte le accuse che i vertici sardi dell’Associazione Italiana Assistenza Spastici stanno rivolgendo alla Regione e ai Comuni, fra i quali quello che rappresento, colpevoli, a loro modo di dire, di non essere in regola con i pagamenti dovuti. Gravi accuse sulle quali non resteremo inerti: da quando è giunta la notizia che i dipendenti Aias hanno iniziato lo sciopero della fame, il sottoscritto e la senatrice del M5S Manuela Serra, abbiamo preso a cuore la vicenda”.
A parlare è il sindaco di Assemini Mario Puddu che esprime la sua vicinanza ai dipendente dell’Aias, associazione che offre assistenza medico-psico-sociale ad anziani e sofferenti mentali autosufficienti e non.
“Un’interpellanza sulla vicenda, che verrà discussa a breve – spiega Puddu - è già stata presentata a Palazzo Madama, per chiedere al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti se è a conoscenza della situazione e soprattutto se risulta vero che la Asl ha pagato l’Associazione, come mai quest’ultima ancora non ha pagato i propri dipendenti.
Non solo: domani mattina mi recherò personalmente nella struttura Aias di Assemini per portare la solidarietà di tutta la Comunità ai dipendenti, compreso il lavoratore che oggi ha iniziato lo sciopero della fame nel Comune che rappresento. I dipendenti, pur senza la tutela del diritto al riconoscimento del lavoro, hanno continuato a occuparsi con passione e dedizione di persone molto più sfortunate di noi, vero e proprio “anello debole” (insieme agli stessi lavoratori) di questa vicenda surreale”.
“Ai vertici sardi Aias – continua il primo cittadino di Assemini - chiediamo che ognuno, per quel che compete, si prenda le giuste e proprie responsabilità. Come Movimento 5 Stelle saremo sempre al fianco dei lavoratori perché vogliamo contribuire nel fare chiarezza su questo meccanismo di responsabilità che rimbalzano da una parte all’altra, colpendo, purtroppo, sempre e solo dipendenti Aias e pazienti”.