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"Questo non è un colpo di testa, ma è un'azione a sostegno delle vertenze e delle iniziative messe in atto sino a ora dalle Rsu e dai sindacati. Noi a questo punto abbiamo la necessità di avere un incontro urgente al ministero per aprire un confronto nazionale con tutti gli interlocutori seduti allo stesso tavolo e trovare una soluzione subito sul fronte energia. Non bastano le rassicurazioni, ma per farci scendere servono impegni seri e forti".
Lo dicono i lavoratori che tra alle prime ore di oggi sono saliti sulla ciminiera della Portovesme srl a 100 metri di altezza per protestare contro la fermata degli impianti (LEGGI L'ARTICOLO).
Tutte le iniziative pacifiche che abbiamo non hanno portato nessun risultato. E' un anno e mezzo che stiamo subendo questa crisi e gradualmente la società, senza una soluzione sul fronte del prezzo dell'energia, sta limitando i reparti marcia: non possiamo più aspettare e attendere le promesse che finora non hanno portato a niente", aggiungono gli operai, che stanno sfidando il gelo e la pioggia a 100 metri di altezza.
"Rispetto agli impegni presi che un mese fa ad oggi non ha avuto risposte e l'azienda sta incrementando la riduzione degli impianti - aggiungono - noi riconosciamo che vi è una crisi energetica, ma occorre trovare un prezzo consono per l'energia e scongiurare la fermata. Ci sono già i lavoratori interinali che nel giro di un mese saranno a casa senza coperture, settore degli appalti non riesce neppure a dare ai lavoratori l'anticipazione della cig - aggiungono - è una condizione alquanto difficile per tutti".
"Solidarietà ai lavoratori che hanno intrapreso questa iniziativa a difesa del lavoro. È evidente che il tema da risolvere è quello dell'energia, purtroppo registriamo nessun passo avanti delle istituzioni. Condividendo il documento dei lavoratori chiediamo con la massima urgenza un incontro con il ministro competente", dicono Emanuele Madeddu Filctem-Cgil, Vincenzo Lai Femca Cisl e Pierluigi Loi Uiltec Uil, ora in assemblea.