Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e Lega per l’Abolizione della Caccia hanno provveduto a denunciare l’avvenuto rinvenimento da parte di un escursionista, il 18 febbraio scorso, di due esemplari di Volpe impiccati a un albero nelle campagne vicino San Lorenzo, frazione di Osilo.

La denuncia è stata inviata al Comando generale e all’Ispettorato sassarese del Corpo forestale e di vigilanza ambientale.

“A pochi giorni dal vergognoso episodio dell’uccisione di una Volpe presa da una tagliola a colpi di forcone da parte di un allevatore barbaricino, successivamente pubblicizzata con tanto di video su social network, anch’esso oggetto di puntuale denuncia ecologista – spiega Stefano Deliperi - Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e Lega per l’Abolizione della Caccia sono costrette a effettuare una nuova denuncia contro l’ennesimo atto di crudeltà verso animali che hanno l’unico torto di fare il proprio mestiere di predatori”.

“In Sardegna è, purtroppo, una costante: per esempio, nel marzo 2016 era stato il triste caso di una Volpe uccisa a colpi di zappa da un agricoltore delle zone interne con tanto di video diffuso sul web, mentre nel luglio 2016 era stata rinvenuta una Volpe impiccata a una recinzione a S. Barbara, lungo la strada per Villasimius, vicende anch’esse denunciate alla polizia giudiziaria. Non regge nemmeno la pretesa giustificazione dei danni al bestiame domestico, risarcibili a domanda e previa verifica dalla Regione autonoma della Sardegna tramite le Province e la Città metropolitana di Cagliari (art. 59 della legge regionale n. 23/1998 e decreto assessoriale n. 25/V del 27 agosto 2003). Chi con crudeltà e, magari, esibizionismo si rende responsabile di sevizie seguite da morte dell’altro animale ne risponde ai sensi degli artt. 544 bis e 544 ter cod. pen., nonché di caccia al di fuori dei periodi consentiti e con mezzi vietati (art. 30 della legge n. 157/1992 e s.m.i.). Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e Lega per l’Abolizione della Caccia - conclude Deliperi - auspicano che la polizia giudiziaria chiami al più presto il responsabile a rispondere anche di queste ultime crudeli vicende”.