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Le ultime piogge in Sardegna hanno dato ossigeno agli invasi nell'Isola, dove la siccità, anche dopo i temporali fra Pasqua e Pasquetta, fa meno paura. Nonostante ciò rimangono alcune criticità che non lasciano tranquilli i consorzi di bonifica che gestiscono l'irrigazione nei campi in Sardegna. A breve bisognerà fare i conti con quella che si annuncia un'estate torrida. Già in queste settimane le temperature sono in costante aumento, e nel weekend si potrebbero toccare vette di circa 30 gradi.
Secondo l'ultimo bollettino dell'Autorità di bacino della Regione, riferito al 31 marzo, complessivamente la quantità di acqua presente nelle dighe artificiali sarde è pari a 1234.75 milioni di metri cubi, ossia il 67.7% della capacità degli invasi. Un'impennata di oltre 10 punti percentuali rispetto a febbraio (il 56,2% e 1025.38 milioni di metri cubi), ma meno dello stesso periodo dello scorso anno, quando nei bacini erano presenti 1416.63 milioni di metri cubi di acqua, il 77.6% della capacità invasabile.
Un contributo importante, sotto questo aspetto, è arrivato dalle nevicate, ma solo in Gallura (invaso del Liscia) la situazione rientra nei parametri normali, mentre in tutte le altre zone dell'Isola non cessa l'emergenza, anche se nella prossima riunione del comitato di gestione dell'autorità di bacino le maglie sulle limitazioni all'irrigazione potrebbero essere leggermente allargate. Più probabile nel nord Sardegna, dove la situazione è migliorata visibilmente. Nel Sulcis invece permane una forte criticità nel sistema idrico dell'Alto Cixerri, con gli invasi di Punta Gennarta e Medau Zirimilis che raggiungono appena il 17.3% della portata massima complessiva.
Prudenza infine nel centro Sardegna, dove alcuni sindaci dei comuni costieri tra Nuorese e bassa Gallura hanno dovuto emanare ordinanze che vietano l'uso non potabile della risorsa idrica, in attesa della nuova riunione dell'autorità che sarà convocata dopo l'insediamento della nuova giunta regionale il 9 aprile.