È tutto pronto ad Aritzo per il primo appuntamento del ciclo di eventi dal titolo “Il canto popolare in Sardegna, tradizione e innovazione a confronto”.

La manifestazione, proposta dal Comune e dalla Pro Loco con la collaborazione del Coro Bachis Sulis, si terrà alle ore 19 di oggi, 10 dicembre, presso l’Auditorium ITC di via Nuova.

Sul palco alcune fra le più celebri formazioni di canto a tenore dell'Isola: i tenores Remunnu 'e Locu di Bitti, Su Remediu di Orosei, Santa Ruche di Oniferi, e il Manuela Mameli duo. La serata sarà presentata da Lucia Cossu.

Il ciclo di eventi, che vede la direzione artistica del maestro Michele Turnu, direttore del Coro Bachis Sulis, si rinnoverà il 17 dicembre con un interessante convegno dedicato alla storia del canto e della coralità nell’Isola. A seguire, il concerto delle corali polifoniche in programma nella chiesa di San Michele Arcangelo.

CANTO A TENORE. Il canto a tenore del mondo agro-pastorale sardo, data la sua unicità è stato inserito nel 2005 dall'UNESCO tra i Patrimoni orali e immateriali dell'umanità.

Le notizie sulle origini del canto a tenore sono troppo vaghe per permettere una precisa datazione. Si ritiene che questa forma artistica sia nata come l'imitazione delle voci della natura: su bassu imiterebbe il muggito del bue, sa contra il belato della pecora e sa mesu boche il verso dell'agnello. La voce solista (sa boche) impersonerebbe l'uomo stesso, capace di dominare la natura e i suoi elementi.

Mentre su bassu e sa contra sono voci gutturali (una più profonda, l’altra metallica), sa mesu boche completa la polifonia con una sorta di falsetto che addolcisce il suono ruvido emesso dal duetto bassu-contra. I tre accompagnano i testi intonati dal solista: preghiere, filastrocche scherzose, rievocazioni storiche, poesie d’amore o di denuncia sociale.