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"L'année de pèlerinage", così è stato chiamato il lungo e impegnativo viaggio musicale in bici che ha portato un gruppo di pellegrini ciclisti, attraversando la Germania e la Svizzera, a Città del Vaticano.
Quindici in tutto, tra loro anche il sardo Giovanni Solinas, organista della Basilica di St. Cornelius a Viersen-Dülken e direttore artistico della casa editrice Motette-Psallite di Düsseldorf. Il progetto musicale è supportato dal Goethe-Institut e ha un duplice obiettivo: vuole rafforzare il segnale di pace, di cui oggi abbiamo particolare bisogno, e la necessità della sostenibilità e salvaguardia della natura.
Il gruppo è partito da Aquisgrana (nord ovest della Germania) e in totale ha percorso più di 1.650 chilometri, affrontando anche tappe particolarmente impegnative, come la scalata delle Alpi a più di 2000 metri di altezza (Passo dello Spulga). Ma soprattutto ogni tappa si è trasformata in una preziosa occasione per offrire alle comunità ospitanti le note di importanti brani liturgici e riflessioni sui temi cardine dell’iniziativa: la sostenibilità ambientale e la pace.
Temi particolarmente cari anche a Papa Francesco, che con grande commozione ha concesso la Benedizione Apostolica al gruppo di pellegrini ciclisti. Non poteva mancare la tappa in Città del Vaticano. Qui il giovane organista algherese ha avuto l'onore di suonare l'organo nella Basilica Vaticana, proponendo anche il tema dell’Ave Maria in sardo, e successivamente un concerto nella Basilica del Sacro Cuore di Gesù al Castro Pretorio a Roma.
Il progetto proseguirà ora in Sardegna e si concluderà il 19 agosto. Fra gli impegni di rilievo l'incontro con il Vescovo della Diocesi di Alghero-Bosa, Mons. Mauro Maria Morfino, per discutere approfonditamente sui temi portanti di questo progetto.
“Ogni bambino della terra vuole la pace e non la guerra e allora proprio non riesco a capire perché tanti popoli debbano soffrire. Vorrei che la pace potesse regnare, vorrei che non esistesse il dolore, ma che ovunque ci fosse l’amore – afferma Giovanni Solinas – La pace come desiderio di tutti i popoli, come grande speranza dell'umanità contro l'odio e la distruzione della guerra; una pace da raggiungere attraverso la conoscenza reciproca, la tolleranza, il rispetto delle diverse culture”.
“Siamo chiamati a costruire un mondo di pace e questo lungo viaggio in bicicletta dalla Germania fino a Roma di più di 1650 Km vuole trasmettere proprio questo messaggio – aggiunge il giovane organista sardo – Come sarebbe bello un mondo tranquillo senza conflitti, guerre, morti, necessità di rifugiarsi o scappare dal male, pianti di dolore. Abbiamo tutti bisogno di un mondo di pace e solo insieme, uniti, possiamo costruirlo”.