“Il sistema del bando a sportello, da sempre utilizzato in numerose occasioni per svariate tipologie di sostegno finanziario pubblico, assicura assoluta trasparenza e non è funzionale ad alcun tipo di favoritismo. E’, anzi, l’unico strumento valido nell’attuale situazione per non perdere finanziamenti destinati a iniziative di sicura ricaduta per la Sardegna”. Lo aveva affermato a ottobre scorso l’assessore del Turismo, Gianni Chessa, rispondendo alle critiche sollevate sulle modalità di erogazione dei contributi fissati dalla Legge regionale n. 7 del 1955.

Una scelta, quella del click day, che era stata attuata in considerazione della “la situazione di emergenza e il tempo a disposizione dell’amministrazione per istruire le pratiche ed impegnare le somme, si è scelta la procedura di legge più rapida: quella, appunto, del bando a sportello”.

Ricordato ciò, i giudici del Tar, come riportato oggi su La Nuova Sardegna, hanno accolto il ricorso di Time in Jazz e altri otto contro la procedura a sportello dei contributi della Regione Sardegna per gli eventi di grande interesse turistico, dello spettacolo e della cultura. Il festival Time in Jazz di Paolo Fresu era stato escluso dai contributi (posizione 50). Centossantaquattro i soggetti partecipanti per un totale di 750mila euro di contributi: solo 22 però erano stati ammessi.

Ora, quindi, dopo la sentenza della seconda sezione del Tar, la Regione dovrà rifare la graduatoria, ma per ora non si sa altro. I beneficiari perderanno i soldi, peraltro già spesi? Cosa succederà?

“Sul click day c'era il parere di legittimità del direttore generale”, ha detto a La Nuova l’assessore Chessa. “È stato fatto perché non avevamo altri strumenti, era una procedura d'urgenza. Ce l'hanno chiesto gli uffici. Cosa potevamo fare se i funzionari vengono e ti dicono che senza click day si rischia di perdere i finanziamenti e la ragioneria che non può impegnare soldi se entro il 14 dicembre non abbiamo aventi diritto?”.

“A me dispiace – si legge ancora - quando si penalizza qualcuno. Alla fine, non hanno dato una batosta alla Regione, ma alle associazioni che hanno vinto il click day. Saranno loro a essere penalizzate. Ora valuteranno gli avvocati della Regione, ma secondo me la cosa andrà al Consiglio di Stato. Il messaggio che vorrei far passare è che vanno cambiate le regole perché non possono nemmeno vincere sempre le solite associazioni. Bisogna anche tutelare i nuovi”.