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"L'impugnazione di due norme della Finanziaria decisa oggi dal Consiglio dei Ministri non ci sorprende, l'avevamo ampiamente previsto. Per quanto riguarda quella sugli usi civici, essendo argomento estremamente complesso e delicato, sarà necessario un ulteriore approfondimento. Sul Bilancio, invece, si tratta di un tecnicismo, un aspetto solo ed esclusivamente di carattere formale: essendo il primo redatto con i criteri dell'armonizzato, c'è stata una diversa valutazione degli uffici regionali rispetto a quelli nazionali su come scrivere una posta contabile, quella relativa alla copertura del disavanzo tecnico del 2016 sul 2017. Ma lo ripeto: il Bilancio nella sostanza ha superato il vaglio del governo, questo è un passaggio soltanto formale e tecnico, i soldi che garantiscono la copertura ci sono e dunque il funzionamento dell'intero bilancio della Regione va avanti tranquillamente".
Lo dice l'assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci in seguito alla decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare le norme riguardanti la non applicazione di sanzioni ai Comuni in caso di sforamento del patto di stabilità e l'estensione della impignorabilità in determinate situazioni agli enti regionali, tra cui i Consorzi di bonifica.
COSA SUCCEDE ADESSO - "Per quanto riguarda il Bilancio, per evitare inutili contenziosi col prossimo strumento normativo faremo la correzione contabile formale suggerita dal Ministero", spiega l'assessore Paci. Per la Finanziaria sono invece tre i possibili scenari: chiedere al Consiglio regionale di modificare quelle norme in base alle indicazioni date dal Consiglio dei Ministri (era stata proprio l'assemblea di via Roma a introdurre con emendamenti alla Finanziaria le norme impugnate), aprire un contenzioso con il Governo centrale e dunque costituirsi dinanzi alla Corte Costituzionale oppure decidere di non resistere in giudizio. La decisione su come procedere sarà presa dalla Giunta regionale non appena la deliberazione del Cdm sarà formalizzata.