Una grande intuizione, lo studio e il desiderio di migliorare le condizioni della Sardegna. Sono questi gli elementi che hanno permesso a Giovanni Battista Pinna, noto come Battistino, che ha compiuto 100 anni il 2 gennaio scorso, di trasformare quello che in origine era un piccolo caseificio artigianale di Thiesi, paese in provincia di Sassari, che oggi conta poco piu' di 3mila abitanti, nella Fratelli Pinna industria casearia Spa.

Lo stabilimento oggi ha una superficie di 28mila metri quadri, produce, vende ed esporta in vari Paesi del Mondo, tra cui gli Stati Uniti, oltre 100mila quintali di formaggi e ricotte, per un fatturato annuo superiore ai 65 milioni di euro, di cui oltre il 30% realizzato all'estero. Esattamente un secolo fa, nello stesso anno della sua nascita, il padre Giommaria e lo zio Francesco Pinna, iniziarono a produrre formaggi a livello familiare e locale.

Nel frattempo, Battistino cresce, frequenta le scuole elementari e medie a Thiesi e poi il liceo classico a Sassari. Dopo la maturita' classica, nel 1936, parte per Firenze, dove rimane fino al 1940, per laurearsi in Giurisprudenza. Una delle figlie, Alessandra, che oggi e' nel consiglio d'amministrazione dell'azienda, racconta che il padre decise di andare a Firenze per frequentare le biblioteche, ma anche per farsi un'idea di come fosse la Sardegna di allora e per capire le ragioni dell'arretratezza.

"Lui - spiega Alessandra Pinna - ha sempre sostenuto di essere un sardista 'naturale'. Vedeva il sardismo come una sorta di Risorgimento sardo e cercava di documentarsi e di studiare, per capire cosa si potesse fare per migliorare le condizioni del'Isola".

Nel 1941, appena laureato, Battistino Pinna rientra in Sardegna, a Thiesi, e si rende conto che l'attivita' del padre e' ancora a livelli molto artigianali. All'epoca, senza macchinari, si produceva il formaggio in quantita' molto limitate, lo si faceva stagionare nelle cantine e poi lo si vendeva a livello locale. Lui pero' e' ambizioso e ha larghe vedute: vuole fare qualcosa per ingrandire l'attivita' e per dare a quel piccolo caseificio, creato in paese dal padre e dallo zio, un taglio industriale. 

Per imparare le tecniche di produzione piu' all'avanguardia, decide di recarsi a Lodi, dove formavano i casari e dove tutt'ora c'e' un istituto lattiero-caseario. Per documentarsi meglio, anche sulla possibilita' di industrializzare la produzione del formaggio e per vedere di persona il lavoro dei caseifici industriali, Battistino Pinna parte anche in Francia, in Germania e in Inghilterra. Al suo rientro in Sardegna, inizia a informarsi sulle varie leggi e a documentarsi su possibili aiuti, per dare vita al suo progetto.

Nel 1953 il padre, Giommaria, muore. Battistino inizia a lavorare nell'azienda di famiglia e convince anche il fratello, Serafino, a rientrare dalla Penisola, per occuparsi insieme del caseificio. Entrano nell'azienda anche due cugini, Antonino e Serafino, entrambi figli dello zio Francesco. Sempre in quell'anno, il fondatore dell'azienda chiede e ottiene un finanziamento, avvalendosi della legge regionale 298, per acquistare dei macchinari all'avanguardia, per avviare una grande produzione e realizzare cosi' l'industria dei Fratelli Pinna.

Lo stabilimento dei Fratelli Pinna nasce ufficialmente nel 1957 e da quel momento e' possibile pensare piu' in grande e, pian piano, anche dare il via alle esportazioni dei formaggi. Verso la fine degli anni '50, Battistino incontra Ada, insegnante palermitana di Matematica, trasferita a Thiesi qualche anno prima. Si sposano agli inizi degli anni '60 e dal loro matrimonio nascono tre figlie. Nel 1971, la famiglia Pinna si trasferisce a Cagliari, perche' Battistino seguiva anche un caseificio a Isili, al confine con la provincia di Nuoro, che oggi pero' non esiste piu'.

Oggi l'industria casearia dei Fratelli Pinna e' nelle mani della terza generazione. La seguono i nipoti Giommaria e Francesco (che hanno gli stessi nomi del padre e dello zio di Battistino), e si sta iniziando a introdurre anche la quarta generazione. Battistino Pinna, che e' rimasto nel consiglio di amministrazione dell'azienda di Thiesi fino al 1990, oggi dopo aver varcato la soglia dei cento anni, continua a vivere con la moglie Ada, a Cagliari.

"Ha sempre avuto un'alimentazione sana - racconta la figlia Alessandra - e, anche ora non si priva di carne, formaggio e di un bicchiere di vino rosso. Nonostante l'eta', non prende medicine".

Il legame con il luogo di nascita, con Thiesi, e' rimasto sempre fortissimo al punto che dopo aver rilevato la casa del nonno materno, che si trova in via La Marmora, Battistino l'ha fatta restaurare. E insieme alla casa ha fatto restaurare, sempre a Thiesi, anche una chiesetta del 1600.Â