Nel 2018 aveva perso la figlia Amelia, 7 anni, per una malattia rara. Una scomparsa che ha lasciato una ferita indelebile, e per la quale il campione di nuoto Corrado Sorrentino ha deciso di dedicare una parte importante dei suoi progetti presenti e futuri. E proprio ieri, in Sardegna, è iniziata una nuova sfida per il 48enne, che ha deciso di tornare in acqua per fare il tour dell'isola. Alla base della decisione c'è uno scopo benefico: raccogliere fondi per finanziare il reparto di oncoematologia dell'ospedale Microcitemico di Cagliari. 

"Con questa iniziativa - ha raccontato lo sportivo al Corriere - conto di dotare il reparto di strumentazioni che consentano a medici e infermieri di controllare costantemente a distanza i bambini ricoverati. In acqua lei (Amelia, ndr) è accanto a me". Una versa e propria impresa quella prefissata da Sorrentino, che dovrà affrontare 59 tappe per 700 chilometri totali (12 ogni giorno). Per portarla a termine avrà a disposizione due mesi, col countdown partito nella giornata di ieri, dove ha completato anche la sua prima tappa raggiungendo Terra Mala (Quartu Sant'Elena). Durante tutto il percorso sarà scortato da un gommone, per assicurare che il tour venga portato a termine in totale sicurezza.

Tre volte campione italiano assoluto (200 e 400 misti), 23 volte campione italiano di categoria, medaglia di bronzo agli europei junores, 5 volte campione mondiale: Corrado Sorrentino non è certo nuovo a grandi traguardi, ma stavolta in palio non c'è soltanto un riconoscimento sportivo, ma bensì un importante risultato umano. “Cercherò di essere puntuale all’arrivo, previsto per il 28 agosto sempre a Marina Piccola”, ha detto durante la conferenza stampa. “Non nuoterò solo, accanto a me ci sarà mia figlia Amelia, ci parleremo come sempre da quando lei non c'è più”. La piccola Amelia, prima e unica figlia del campione, era appena tornata a casa dalla piscina, quando ha iniziato a sentire un insolito mal di pancia, apparentemente banale. 

In pochi istanti il dramma: “È svenuta, ha perso conoscenza e non le abbiamo più visto riaprire gli occhi”, racconta il campione. Cinque giorni in rianimazione prima del decesso causato da una rara malattia. Da allora, Corrado e la moglie non si sono mai arresi, trasformando quel dolore in forza interiore, così da poter onorare il ricordo della loro piccola Amelia. Mamma e papà hanno donato gli organi della figlia e creato un'associazione a suo nome per alleggerire le sofferenze dei bambini ricoverati: “Finora abbiamo raccolto più di 200mila euro e acquistato apparecchiature per l'ospedale Brotzu”. 

Durante le prima bracciate del tour isolano il nuotatore ha voluto accanto a lui la nipote Giulia, 11 anni, coetanea della figlia scomparsa. L'idea di Sorrentino, attualmente direttore tecnico del Centro Sportivo Atlantide, a Cagliari, è inizialmente nata quasi per gioco: “L'anno scorso, ad agosto - racconta -, a Carloforte avevo appena nuotato intorno all'isola di San Pietro. Fu un grande successo. Qualcuno mi disse che ora mi rimaneva da fare il giro della Sardegna, era solo una battuta ma lì per lì risposi 'perché no?". Neanche un anno dopo torna in mare, e stavolta non è solo perché, come ricordato più volte da lui stesso, Amelia lo accompagnerà fino al traguardo.