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A cow sticks out its tongue on February 25, 2013 on a farm in Seefeld, southern Germany. AFP PHOTO / VICTORIA BONN-MEUSER /GERMANY OUT (Photo credit should read VICTORIA BONN-MEUSER/AFP/Getty Images)
Sono 1.089.646 i capi coinvolti quest'anno, al 22 novembre, con 29.737 morti, ancora tanti ma in percentuale tra le più basse di sempre, sicuramente la più bassa rispetto alle grandi ondate che si sono verificate dal 2000 a oggi.
È quanto emerso questa mattina durante l'assemblea promossa da Coldiretti Sardegna a Sassari su "Blue tongue: quale verità?".
Partita dall'Ogliastra nella prima decade di agosto si è diffusa in tutta la regione. Il maggior numero si trova nel sud Sardegna con 1.095 focolai, 416.104 capi coinvolti dei quali 12.557 morti (3,02%).
Oristano è la provincia in cui la mortalità è più alta al 3,41% con 703 focolai, 237.429 capi coinvolti e 8.106 morti. Il Nord Sardegna è il più virtuoso sia per numero di capi che per percentuale di morti: 554 focolai, 196.934 capi coinvolti e 3.175 morti (l'1,61%).
A Nuoro e nell'Ogliastra invece la percentuale di capi morti è poco più alta del Nord Sardegna con 1,68%, e conta 750 focolai, 237429 capi coinvolti e 3.825 morti. In finanziaria, dopo le rivendicazioni di Coldiretti Sardegna che aveva denunciato l'assenza nella bozza di legge della voce blue tongue, sono stati stanziati 5,9milioni di euro.
Destinati: 300 mila euro per gli esami della reazione a catena della polimerasi (PCR), eseguiti sui capi bovini e ovini; 300.000 per gli allevamenti di bovino a compensazione dei costi sostenuti per la profilassi vaccinale contro la Febbre catarrale, effettuata dai veterinari liberi professionisti aziendali e per l'acquisto dei repellenti; 700.000 per l'acquisto del prodotto "Butox"; 3.000.000 di euro per le perdite subite dalle aziende agricole dovute alla blue tongue; 1.600.000 per i danni causati da eventi calamitosi ed epizoozie.