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La lingua sarda sarà tutelata in tutte le sue varianti, in maniera strutturale e autonoma dal governo nazionale.
Questo il risultato dell’approvazione delle Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Sardegna per il trasferimento delle funzioni in materia di tutela della lingua e della cultura delle minoranze linguistiche storiche nella Regione, nella seduta odierna del Consiglio Regionale.
“Oggi è un giorno felice – ha dichiarato l’assessore della Cultura Claudia Firino nel suo intervento in Consiglio a seguito dell’approvazione – perché è stato raggiunto un risultato ricercato e perseguito da tanti anni”.
“Ci sono due modi di occuparsi della salvaguardia della propria lingua e della propria cultura – ha detto l’assessore - il primo è il modo “spot”, che porta all’approvazione di progetti slegati fra loro che un anno ci sono e l’anno dopo non più. Il secondo è la tutela strutturale basata su condizioni normative adeguate a renderla costante e non effimera. Ed è questo il metodo che oggi trova compimento, con conseguenze importanti che potremo vedere non solo nei prossimi mesi ma anche nei prossimi anni.”
“Per la prima volta – ha proseguito Firino - la Regione può disciplinare autonomamente i progetti di tutela della lingua e della cultura sarda, senza sottostare alle indicazioni del governo nazionale, ma gestendo in autonomia la propria politica linguistica. Lo fa in alcuni ambiti prioritari, per esempio la scuola: possiamo attuare una vera politica linguistica nei confronti delle nuove generazioni, e noi abbiamo già iniziato finanziando in modo ingente, come mai era stato fatto finora, i progetti per la lingua sarda nelle scuole. E parlo di lingua sarda, nelle sue varianti riconosciute.”
“L’attenzione e l’impegno da parte della giunta regionale ci sono sempre stati - ha concluso la titolare della Cultura - e si dimostreranno anche attraverso le rivendicazioni sui provvedimenti nazionali di cui molto si è parlato in questi giorni. Dopo la bocciatura dell’emendamento Uras, io e il presidente Pigliaru abbiamo denunciato una situazione di discriminazione nei confronti della Sardegna che esige un intervento forte da parte nostra, in modo che tutte le lingue minoritarie italiane riconosciute dalla legge 482 e dalla carta europea delle lingue minoritarie (che auspichiamo il governo approvi a breve) siano trattate alla pari”.