Sono passati due anni e sette mesi dal pomeriggio in cui Davide Toro, 32 anni, venne travolto ed ucciso sulle strisce pedonali a Quartu Sant'Elena in via Fiume. Di lui restano delle ceneri sparse al vento, due genitori distrutti dal dolore ed un murale da cui Davide sorride nei giardini pubblici di quella via Fiume a Quartu, teatro della tragedia.

Questa mattina, dinanzi al GUP di Cagliari Cristina Onanì, la vicenda penale si è conclusa con un patteggiamento della pena e la condanna di Zedda A., l'investitore, difeso dall' avvocata Stevelli, alla pena di 16 mesi e sospensione della patente per due anni. 

In aula l'investitore ha raccontato: "Non mi sono accorto di nulla... ho sentito un rumore e pensavo di aver toccato un motorino".

L'avvocato Gianfranco Piscitelli, legale dei genitori della vittima, ha dichiarato: "Di fronte a tanto incolmabile dolore, c'è poco da commentare. La consistenza della pena è frutto della legge e degli sconti di pena che sembrano delle trattative in un mercato rionale. Le dichiarazioni dell'imputato parlano da sole: in un rettilineo a due corsie in paese, o dormiva, o parlava al cellulare o leggeva, non ci sono altre ipotesi ".