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Quando il poliziotto del Commissariato di Quartu l’ha visto vagare nel nulla in strada, in stato confusionale, aveva intuito che qualcosa non quadrava. Raggiunta l'abitazione del giovane, in via Mitza 'e Murgia, a Soleminis, all'agente di Polizia si è presentata una scena raccapricciante: il 52enne, padre dell’aggressore, aveva ancora le forbici infilate in gola, riverso per terra in una pozza di sangue, ormai privo di vita. A nulla sono valsi i tentativi dei medici del 118 di salvarlo.
Per Matteo Carboni, 29enne, del posto, si sono spalancate le porte del carcere di Uta: è a disposizione del pm Emiliana Ledda, titolare del fascicolo: il ragazzo è accusato di omicidio.
All’origine del terribile delitto, una serie di litigi che avvenivano da tempo tra padre e figlio, quest’ultimo seguito anche dai Servizi Sociali del Comune per alcuni problemi personali.
L’intera comunità soleminese, (appena mille abitanti), è letteralmente sotto shock, nessuno credeva che all’interno del nucleo familiare di Matto potesse avvenire un episodio orribile come quella consumatosi ieri sera.