Certe vite passano, ma restano nei cuori di chi le ha condivise. 

Un fiume d’amore ha inondato l’ultimo saluto per Livio Cau, il giovane di 28 anni che si è spento sabato scorso all’Ospedale Binaghi di Cagliari dopo una travagliata malattia.

In tanti hanno voluto rendere omaggio, nella Chiesa del S.S. Redentore di Monserrato, ad un ragazzo che si è distinto per il carattere mite e gentile, per la forza delle sue convinzioni, per la passione verso le tradizioni popolari che lo hanno visto sempre in linea con coloro che attraverso le danze e i suoni della musica difendevano e valorizzavano la Sardegna.

Livio ha combattuto con il coraggio di vivere e ha vinto. L’affetto immenso che gli è stato riversato in qualunque forma nell’ultimo periodo e da quando si è appresa la notizia della sua morte, ha reso eccezionale anche agli occhi di chi non lo conosceva un ragazzo che amava essere soprattutto normale.

Raccontano le voci di chi gli è stato accanto, che fino all’ultimo il suo grande amore per le tradizioni popolari è stato manifestato come una necessità irrinunciabile, tanto da insistere affinché i suoi amici partecipassero alla Fiera internazionale dei cavalli di Verona con l’abito sardo, quanto da disporre, con lucida e consapevole volontà, di essere vestito col suo “costume” nella bara che lo vedrà riposare per sempre, con dentro il sombrero che aspettava da tempo e che è arrivato solo all’ultimo minuto.

“Livio aveva paura che la malattia gli impedisse di tornare a camminare – dice un’amica – temeva soprattutto di non poter ballare più e questo lo terrorizzava”.

All’amico fraterno Emanuele Garau aveva chiesto di cantare l’Ave Maria in “limba” al termine della funzione e così è stato, in un silenzio raccolto nell’immensa Chiesa, tra centinaia di occhi bagnati di lacrime.

Con Emanuele, per gli appassionati delle tradizioni popolari, Livio aveva tenuto recentemente un Laboratorio di balli tradizionali della Sardegna proprio nel Teatro della Parrocchia del S.S. Redentore di Monserrato, oltre ad aver partecipato a numerose manifestazioni culturali in tutta l’isola.

Il rito funebre è stato accompagnato dalle parole del sacerdote che nella lunga omelia si è rivolto direttamente al giovane, sottolineando la sua generosità, evidenziando il contributo attivo dato a beneficio delle attività della parrocchia, la misura con cui professava la fede, l’amore per una madre che avrebbe ritrovato nell’aldilà.

La suggestione dei canti intonati da Ignazio Sanna nel corso di tutta la cerimonia funebre, ha reso più caldo il clima di cordoglio che si è stretto intorno alla sorella Azzurra, ai parenti, agli amici di Livio.

Toccante la presenza dei componenti del Gruppo Folklorico di Cagliari “Quartiere Villanova”, che hanno indossato il vestiario tradizionale, aprendosi in due ali per accogliere e “abbracciare” il passaggio del feretro, per rendere l’ultimo saluto ad uno dei suoi componenti.

Il sacerdote, davanti al portone della Chiesa, all’uscita della messa, impartisce l’ultima benedizione.

Sono tutti lì, quelli che hanno ballato, riso, ascoltato, parlato con Livio e che lo hanno amato.

Sono tutti lì, quelli che ora piangono e si stringono dentro ad un ricordo che non va più via.