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È stata inaugurata martedì 26 marzo la mostra “Enrico Costa. Lo scrittore e la sua città”, promossa dal Circolo Culturale Aristeo alla Biblioteca universitaria di Sassari, in occasione del centodecimo anniversario dalla morte dello scrittore sassarese.
A introdurre i presenti nell’itinerario espositivo sono state la direttrice della biblioteca, Viviana Tarasconi e la presidente di Aristeo, Simonetta Castia, che hanno tratteggiato gli aspetti peculiari di questo nuovo allestimento, che potrà essere visitato 17 aprile.
Il titolo dell’esposizione è lo stesso dell’omonimo volume realizzato nel 2009 da Manlio Brigaglia e Simonetta Castia per Mediando Edizioni.
All’inaugurazione ha preso parte un buon numero di persone che, nonostante il maltempo e la ricorrenza infrasettimanale dell’appuntamento, è stato indicativo dell’affetto che i cittadini nutrono per un uomo che ha lasciato una straordinaria eredità culturale.
Un valore aggiunto è, sicuramente, la presenza di numerosi articoli, tra i quali il testo originale della prima opera giovanile, “Storia di un gatto”. Il percorso è scandito attraverso le teche e i supporti didattici, che mettono in evidenza l’attitudine poliedrica dello scrittore, a partire dalla età giovanile, per arrivare alla maturità con l’approdo alla fase archivistica.
La mostra mette in risalto l’attività di promotore culturale, etnografo autodidatta nonché inventore della Cavalcata sarda, romanziere di successo, giornalista e autore del “Sassari”, e nondimeno antesignano di opere di beneficenza quale promotore delle “Cucine economiche”, ente che si occupava di dare da mangiare ai poveri.
Sono presenti, anche, momenti della vita familiare, dalle lettere più intime alle più rare immagini fotografiche, e di grande pregio è anche il rapporto epistolare con la venerata regina Margherita.
Come ha spiegato Viviana Tarasconi, “Abbiamo deciso di aprire le porte alla città, e l’importante collaborazione stretta con Aristeo è una delle occasioni ideali per rendere fruibili gli spazi di questa storica struttura”.
Per l’occasione è stato distribuito un gadget, un segnalibro con la caratteristica silhouette dello studioso, una sagoma che richiama la continuità delle attività fatte in questi anni da Aristeo, e rende “Enrichetto” un testimone silente delle attività e del recupero della memoria della città.
“Il fatto di omaggiare Enrico Costa in maniera così ricorrente – ha dichiarato Simonetta Castia – vuole essere di buon auspicio affinché Sassari recuperi la propria memoria e si ritrovi nella testimonianza poliedrica di un eclettico romantico vissuto in un momento storico piuttosto florido per la città”.
“Lo stesso titolo della mostra – ha ribadito l’assessora alla Cultura Manuela Palitta – può essere recepito come un invito affinché noi tutti ci riappropriamo per davvero di quell’amore per Sassari che era proprio del Costa”.
Il 18 aprile è in programma la presentazione del Fondo di autografi di Enrico Costa, che verranno poi studiati e pubblicati a breve Mentre l’11 Daniele Monachella, a grande richiesta, replicherà una delle fortunate edizioni delle ormai celebri “Passeggiate”.