Geppi Cucciari è una donna fuori dall’ordinario. capace di trasferire sul palcoscenico quel suo “mondo” di essere che amalgama spessore, leggerezza, talento e sardità. La sua è un'ironia che punge, diverte, rimprovera, intrattiene, conquista mentre offre spunti di riflessione. Quando le sue parole prendono “forma” il gioco diventa sostanza e l’acume che le accompagna lasciano il segno tra il sorriso inevitabile e tutto quel che avanza. Gli “spigoli” che disegnano il personaggio, a mio avviso, proteggono una grande sensibilità che fa di lei molto più di quel che la sua maschera le impone, specialmente quando fa finta di “spiegare” quel che gli altri avrebbero già dovuto “capire”.

L'intervento che l'attrice ha portato nell'aula del Senato della Repubblica, in occasione del "Premio al Volontariato 2019", è un inno alla bellezza di chi vive per rendere migliore l'esistenza degli altri, ma anche una sciabolata per chi ne offusca il candore.

Ecco, di seguito, i passaggi più significativi.

"La giornata del volontariato festeggia le persone meravigliose.

Siamo qui per festeggiare tutti i volontari, una categoria bellissima di persone che si impegnano per migliorare la vita di altre persone che magari neppure conoscono.

La parola “volontariato” trova la sua radice in un altro termine bellissimo che è la volontà.

Tutti noi possiamo essere volontari, semplicemente volendolo, magari essendo un po’ più gentili con questo pianeta.

Invece da noi va cosi: ci sono le cose mie, le cose tue, poi ci sono quelle degli altri, poi ci sono quelle di tutti che dovrebbero essere trattate come fossero le nostre perché in realtà sono le nostre, dalle spiagge alle strade in cui camminiamo, che invece trattiamo come se non fossero di nessuno.

Fare la differenziata è un atto coraggioso.

Dare un’occhiata a quello che si compra e quanto inquina è modernità pura.

Buttare i fidanzati vecchi nell’umido invece che in un fiume dopo un civile confronto sulla crisi del rapporto è rivoluzionario.

Pensate che se ognuno impiegasse solo due minuti della propria giornata per raccogliere la plastica che trova nel suo cammino invece che lamentarsi, questo sarebbe un posto migliore.

Magari ce ne freghiamo perché pensiamo che noi non possiamo fare niente, perché non siamo dei grandi inquinatori, invece ognuno di noi può essere un volontario su questa terra.

E’ vero che rispetto alle polveri di Taranto un sacchetto lasciato per strada non è niente, ma perché vogliamo essere come loro se ci basta così poco per essere diversi?

Nel 2050 nel mare ci saranno più rifiuti plastici che pesci e mangeremo quello che ci abbiamo buttato dentro: abbiamo già cominciato in realtà.

Invece dobbiamo pensare che nel pianeta ci sia una scritta: “maneggiare con cura”, la stessa che dovremmo mettere vicino al cuore delle donne, qualcosa di altrettanto prezioso, che è altrettanto facile ferire e sporcare.

Per questo, a proposito di volontà, volevo fare una piccola proposta, in questo periodo strano, alla senatrice Liliana Segre, una donna sopravvissuta ad Auschwitz, che con coraggio è stata testimone della sua storia e la sua storia è anche la nostra storia grazie a lei.

E’ stato necessario darle una scorta per via delle minacce che riceve quotidianamente e allora facciamole noi da scorta volontaria, reale, con la nostra solidarietà e con la nostra gentilezza perché un ambiente senza vigliacchi è un ambiente migliore e anche per questo serve la buona volontà di tutti quanti".