Il rischio è quello di vedere gli invasi della Sardegna parzialmente svuotati e riinnescare quindi un’emergenza idrica in Sardegna. Secondo una normativa anti-terremoti del governo Monti, infatti, le Regioni dovrebbero svuotare di 2/3 i propri invasi, il che ha dell’incredibile considerando soprattutto che la Sardegna è considerata una regione a basso rischio sismico. L’errore di valutazione, commesso dal governo uscente, rischia quindi di arrecare cospicui danni al reparto agricolo sardo e non solo.

 

I dati sulle capienze degli invasi forniti dall’Enas (Ente acque della Sardegna) evidenziano che degli attuali 2.200 milioni di metri cubi d’acqua presenti nei bacini idrici sardi, ne rimarrebbero disponibili poco più di 800 milioni con un consumo annuo stimato in circa 700 milioni.

 

«Un'iniziativa del genere – avverte il governatore Cappellacci - è illogica, alla luce delle caratteristiche di una Regione come la nostra».